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Saturday, March 24, 2007

Cronache sanremesi (non nel senso del festival, chiaramente... :| )

Finita anche la Milano-Sanremo del centenario (edizione n. 98, tuttavia, causa interruzioni belliche), facciamo un po' di valutazioni.
Vince Freire, seconda Classicissima per lui; era uno dei favoriti, ha giocato d'astuzia, poi è un vero talento e spunta quando meno te lo aspetti, ma quando spunta... sappiamo come va a finire. E in volata è uno dei più veloci, come ben si sa. Bravo a lui, con l'opportunismo che lo contraddistingue riesce a vincere anche senza una squadra che lo sostenga.
Bravo anche Boonen, ha migliorato ancora il suo piazzamento: ottavo due anni fa, quarto l'anno scorso dietro Pozzato, terzo in volata "alla pari" con gli altri e dietro alla sorpresa Allan Davis, nascosto tutto il tempo ma al posto giusto nel momento giusto. Tre australiani nei primi cinque: bel risultato, anche se la vittoria è un altra cosa. O'Grady arriva quinto, McEwen proprio non riesce a sprintare come di suo solito in via Roma. Per quanto lui neghi, saranno i chilometri che gli induriscono un po' i muscoli; supera comunque le salite nel finale e arriva sulla linea con Boonen e Davis, perdendo il podio per questione di centimetri. Competitivo anche lui, quindi tutto sommato bilancio positivo.
Italiani deludenti: Bennati è mancato sul finale e la Lampre ha fatto sprintare Napolitano, che però era troppo indietro e non se l'è potuta giocare. Pozzato deludente, ma dice di essere stato male per una gastroenterite. Lo sborone Gasparotto si lascia sfilare e arriva 31esimo.
Soprattutto male Petacchi e in generale la Milram: gioca tutto sul velocista spezzino che ancora non ha recuperato la forma dei tempi migliori. Oggi addirittura si pianta con una delle volate più corte che gli ho visto fare. Neppure combatte e smette di pedalare ai cinquanta metri. Giornataccia? Comunque la squadra prima sacrifica Celestino che son dieci anni che vorrebbe tentar di vincere a Sanremo e questa volta contava di far bene complice anche la discesa un po' bagnata; poi prepara tutto il treno per un velocista in stanca di condizione (difatti il risultato s'è visto) e mette Zabel ultimo uomo. Ora, Zabel è stato criticato dai soliti Bulbarelli e Cassani, e in effetti Velo come ultimo uomo sarebbe stato meglio; comunque ha lanciato uno sprint molto buono e tenendosi bene a lato. Ma dire che non è adatto a lasciare per ultimo Petacchi mi sembra un po' un'eresia.
Ah, detto per inciso, mi permetto un suggerimento ai d. s. Milram: far sprintare Zabel, tanto per dire? Vediamo un po'. La cosa è andata così: ottimo lavoro di Velo, Ongarato tira fino a poco più di 220 metri circa, poi parte Zabel con a ruota Petacchi.


Lo spezzino sfrutta pochissimo il lavoro del compagno, uscendo solo cinquanta metri dopo, perché l'arrivo è vicino. Parte durissimo e si pianta subito, tant'è che Zabel è ancora davanti! Ed è davanti rispetto a TUTTI! Il tedescone approccia nettamente in testa i 100 metri finali (come se sprintasse):


poi ovviamente rallenta perché è al vento da troppo tempo e perché sta controllando com'è messo Petacchi. Ma ai 75 metri è ancora il signor Erik ad avere la ruota davanti a tutti!


Negli ultimi metri guarda nettamente verso Petacchi e smette praticamente di pedalare a sua volta, tanto il podio è perso comunque; e ciononostante è talmente lanciato che arriva sesto, prima del suo capitano! Questo per dire che oggi era in forma smagliante e avrebbe meritato di giocarsela lui! Mannaggia alle gerarchie di squadra... :@
Salvo 3 italiani: Pellizotti, che ha tentato la fuga a due con Popovych ed era parecchio rammaricato che nessuno l'avesse seguito. Ha ragione: come mai nessuno di quelli che stanno bene e che ne hanno le caratteristiche prova con criterio sulla Cipressa o tra Cipressa e Poggio e sono solo i più temerari ad andare? Poi Bettini, encomiabile: non era in forma, ha corso con una costola incrinata, ha avuto un inconveniente nel punto più critico e ha dovuto rimontare da solo facendo molta fatica, ma ha avuto forza e generosità per aiutare Boonen al ricongiungimento giù per il Poggio, concludendo nel primo gruppo. Infine Riccò: con il coraggioso Gilbert in giornata di grazia ci ha provato e fossero stati in quattro o cinque secondo me potevano arrivare dandosi qualche cambio; quando ha detto che avrebbe attaccato molti hanno pensato al giovane spaccone, e invece è stato di parola, ha dato spettacolo e ha fatto vedere già alla sua prima partecipazione di avere i 300 km nelle gambe. Anche lui è arrivato col gruppo dei migliori. E una Sanremo potrebbe essere sua in futuro.

1 Comments:

Blogger guccia said...

Nemmeno il De Zan dei tempi migliori avrebbe potuto rendere una cronaca più appassionante della tua! Mi sembrava di vedere la gara!!!

March 25, 2007 5:00 pm  

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