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Saturday, December 31, 2005

Nolente

Ho un contenzioso aperto con l'espressione volente o nolente. Per la cronaca, quella che ho appena scritto è la forma esatta. Volente è abbastanza semplice: part. pres. di volere. Nolente è un po' meno trasparente perché è un latinismo: per chi non conosce il latino, fa parte della serie di composti di volo (volere, per l'appunto) , ricordati assieme come volo, nolo e malo. Voce dunque del verbo nolo (non vis, nolui, nolle, scusate se non scrivo lunghe e brevi), non volere.
Nell'ordine conosco le seguenti storpiature:
1) la più celebre è ad opera di Giovanni Trapattoni: "È un derby che, dolenti o nolenti, conta il risultato". Notare tra l'altro il che cosiddetto "polivalente", stavolta col senso di "in cui". Quello che impressiona è che Trapattoni dimostra di conoscere il latino, ma non l'italiano. Ci sarebbe ampia letteratura a riguardo... BIBLIOGRAFIA: Travaglio M., Stupidario del calcio e di altri sport, Mondadori, Milano, 1993 (p. 54 per la frase di Trapattoni);
2) a Radio City Vercelli la conduttrice di un programma (non so il nome della signorina, non ascolto R. C. V., stavo mangiando un boccone in una focacceria di Vercelli e c'era la radio accesa), dopo aver citato una notizia abbastanza inutile e molto di colore a proposito delle persone cui il sesso non interessa (...), concluse, per così dire, citando con variatio Trapattoni: "volenti o dolenti";
3) questa è di ieri: tornavo in pullman da Novara e vicino a me c'era una ragazza che è stata mezz'oretta buona al telefono col moroso (non è che mi faccio gli affari altrui, tranne quando manca poco che me li gridino nelle orecchie...). Parlavano di capodanno e a un certo punto è spuntata un'invenzione linguistica, per così dire, inusitata: "o nolente o nolente". Forse la tipa pensava, per analogia, che fosse espressione analoga a quelle cose del tipo "a mano a mano", "a poco a poco" eccetera. Poi ci ho riflettuto: forse era da intendersi come doppio vocativo: "Oh nolente, oh nolente" (... perché sei tu nolente???).
A proposito di "a mano a mano" ecc.: le forme senza la prima "a", a rigore, non sono ancora considerate corrette, e quindi anche (udite udite!) nei casi con "faccia", "gomito", "spalla", A MENO CHE non ci sia uso sostantivato (caso raro). Questa è la regola, ma l'uso più spesso tende a omettere, forse per analogia con il francese tete a tete e simili; non dubito che la regola si modifichi in futuro. Ah, si ammette invece "man mano". Cfr. Serianni L., Italiano. Grammatica, sintassi, dubbi, Garzanti, Milano, 1997, XII.16b, XII.26b, XII.33d.
Non vedo l'ora di reperire altri casi di malcomprensione di detto costrutto. Si accettano, come sempre, segnalazioni.

1 Comments:

Blogger pieffe said...

Spassosissima.

December 31, 2005 7:33 pm  

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