Tesoretto?
Scrive infatti il maestro dell'Alighieri:
Poi vi presento e mando
questo ricco Tesoro,
che vale argento ed oro:
sì ch'io non ho trovato
omo di carne nato
che sia degno d'avere,
né quasi di vedere,
lo scritto ch'io vi mostro
i·llettere d'inchiostro.
Ad ogn'altro lo nego,
ed a voi faccio priego
che lo tegnate caro,
e che ne siate avaro:
ch'i' ho visto sovente
viltenere a la gente
molto valente cose;
e pietre prezïose
son già cadute i·lloco
che son grandite poco.
Finora si definisce il perché del componimento. Dopodiché si fa anche più chiaro e introduce un
personaggio...
[...]
incontrai uno scolaio
su 'n un muletto vaio,
che venia da Bologna,
e sanza dir menzogna
molt' era savio e prode;
ma lascio star le lode,
che sarebbono assai.
E chi sarà mai che viene da Bologna ed è savio e prode??? Vabbè, il nostro è emiliano, a rigore... ma all'epoca i riferimenti geografici erano approssimativi. Oppure è un riferimento alla "mortadella"... :D Forzando un po', da scolaio a "professore" non ci passa quel tanto...
Più avanti nel poema si parla invece di un bel paese definito ricco per le spese... allegoria abbastanza moderna... :D :D :D
Ma doppo la Sua morte
sì son gente raccorte
e sono oltre passati,
sì che sono abitati
di là, in bel paese
e ricco per le spese.
Allora il cavalero,
che 'n sì alto mestero
avea la mente misa,
se n'andò a distesa
e gìsene a Prodezza;
e quivi con pianezza
e con bel piacimento
e disse il suo talento.
Allor vid' io Prodezza
con viso di baldezza
sicuro e sanza risa
parlare in questa guisa:
“Dicoti apertamente
che tu non sie corrente
a far né a dir follia,
ché, per la fede mia,
non ha presa mi' arte
chi segue folle parte;
e chi briga mattezza
non fie di tale altezza
che non ruvini a fondo:
non ha grazia nel mondo.
Tuttavia il vero riferimento alla situazione economica, ragion per cui non è detto che il termine "tesoretto" sia stato casuale, è verso la fine:
Ma colui c'ha divizia
sì cade in avarizia,
ché l'avere non spende
e già l'altrui non rende,
anz' ha paura forte
ch'anzi che vegna a morte
l'aver gli vegna meno,
e pu·ristringe freno.
Così rapisce e fura,
e dà mala misura
e peso frodolente
e novero fallente;
e non teme peccato
d'anstar suo mercato
né di cometter frode,
anzi 'l si tene i·llode;
di nasconderlo sòle,
e per bianche parole
inganna altrui sovente,
e molto largamente
promette di donare
quando no'l crede fare.
Vabbeh, ho scherzato... a questo punto, conoscendo la maggioranza dei politici, dovrei mettere un bel disclaimer, onde evitare che la mia analisi venga presa sul serio qualora qualche parlamentare per puro caso capitasse su questo mio post. Con l'indicizzazione di Google non si scherza... :o :D
Con tutto che ho omesso di accennare al capo XXI del Tesoretto, ove Brunetto Latini parla dei sodomiti... brrrr... Bah, eppoi, a sentire Dante, anche il Latini non è che stesse messo molto bene in merito... :|
Dimenticavo: per una buona edizione online, ecco il Tesoretto su LiberLiber. Lettura interessante, detto per inciso. Tra l'altro, la metafora del viaggio, fondamento della dantesca Commedia, è presente anche qui.
2 Comments:
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LOL!
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