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Tuesday, June 05, 2007

Einaudi e refusi

Ho terminato la lettura di Leviatano di Paul Auster (non c'entra quasi nulla, se non come suggestione, con Thomas Hobbes). Buon libro e scrittura interessante, ma non certo eccezionale. Molto, molto meglio La notte dell'oracolo: i 12 anni di distanza (1992-2004) hanno affinato di molto il talento del romanziere statunitense.
COMUNQUE
Il libro è édito in Italia da Einaudi, casa rinomata e blasonata, forse storicamente la più importante nel nostro paese per quanto riguarda la pubblicazione letteraria. Eppure... refusi, spazi saltati, interversioni in quota decisamente superiore a quella accettabile! :@ E mi son chiesto: ma è possibile??? L'edizione di riferimento è datata 2003, n. 1186 dei Tascabili Einaudi Letteratura. Vediamo qualche esempio:

nato?Hai (manca lo spazio; p. 206, quinta riga dal fondo)
in vita mina (i. e. "mia"; sempre p. 206, penultima riga)
Èproprio (p. 216, poco oltre metà pagina)
Iloro (p. 229, undicesima riga dal fondo)

Il libro è tutto disseminato, specialmente nella seconda parte, di cazzatine di questo tipo. Insomma: si trovano meno errori in editori molto più "di nicchia" e poi devo aprire Einaudi e trovare decine di queste cose... Si dirà: la lettura va avanti lo stesso. Ovvio: il libro l'ho finito con profitto ugualmente. Questo è vero dal punto di vista del contenuto; ma considerando l'oggetto-libro, sono delle cadute di stile abbastanza serie, secondo me. Tanto più che i mezzi informatici attualmente a disposizione di tutti dovrebbero evitare proprio sciocchezze del genere. E invece, guarda un po', sembra che i correttori di bozze einaudiani di 40 anni orsono facessero meno errori dei computer a disposizione oggi. Un po' strano, vero?
Mi esprimo quindi senz'altro a favore di un maggior controllo di qualità da parte di Einaudi sui suoi prodotti editoriali: il lettore gliene sarà grato.

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