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Friday, June 15, 2007

Lui lo aveva capito già 10 anni fa

Non è che il sottoscritto abbia mai sofferto particolarmente il rap italiano durante il suo periodo d'oro. Per questo mi sono stupito di scoprire solo poco tempo fa un brano di ben 10 anni fa, che riletto oggi (e in particolare "oggi" inteso come "giornata odierna") suona... profetico, posso dirlo? Forse era già così all'epoca, ma oggi più che mai ho la netta sensazione che uno come Frankie Hi-Nrg abbia avuto un'intuizione fulminante nell'esporre così chiaramente la situazione di disumanizzazione dilagante che personalmente constato intorno a me. Ripeto: può anche essere che sia sempre stato così. Ma finché non ce ne si poteva rendere conto, "loro" hanno sempre avuto gioco facile. E forse, in parte, "loro" siamo noi stessi. Leggere per credere, vale più di tanti schemi per l'esame di coscienza, cagiona riflessioni profonde e sconcertanti e può pure essere che consenta al lettore attento di convincersi, finalmente se ce ne fosse bisogno, a combattere mentalmente per non farsi schiacciare dagli ingranaggi del sempiterno sistema.


Quelli che ben pensano

Sono intorno a noi, in mezzo a noi, in molti casi siamo noi a far promesse senza mantenerle mai se non per calcolo, il fine è solo l'utile, il mezzo ogni possibile, la posta in gioco è massima, l'imperativo è vincere - e non far partecipare nessun altro. Nella logica del gioco la sola regola è esser scaltro: niente scrupoli o rispetto verso i propri simili, perché gli ultimi saranno gli ultimi se i primi sono irraggiungibili.
Sono tanti, arroganti coi più deboli, zerbini coi potenti. Sono replicanti, sono tutti identici, guardali: stanno dietro a maschere e non li puoi distinguere. Come lucertole s'arrampicano, e se poi perdon la coda la ricomprano. Fanno quel che vogliono si sappia in giro fanno: spendono, spandono e sono quel che hanno.

Sono intorno a me, ma non parlano con me... Sono come me, ma si sentono meglio...

Come le supposte, abitano in blisters full-optional, con cani oltre i 120 decibels e nani manco fosse Disneyland. Vivon col timore di poter sembrare poveri; quel che hanno ostentano, tutto il resto invidiano, poi lo comprano, in costante escalation col vicino costruiscono: parton dal pratino e vanno fino in cielo, han più parabole sul tetto che S. Marco nel Vangelo.
Sono quelli che di sabato lavano automobili che alla sera sfrecciano tra l'asfalto e i pargoli, medi come i ceti cui appartengono, terra-terra come i missili cui assomigliano. Tiratissimi, s'infarinano, s'alcolizzano e poi s'impastano su un albero - boom! - Nasi bianchi come Fruit of the Loom che diventano più rossi d'un livello di Doom.

Sono intorno a me, ma non parlano con me... Sono come me, ma si sentono meglio...

Ognun per sé, Dio per sé. Mani che si stringono tra i banchi delle chiese alla domenica; mani ipocrite; mani che fan cose che non si raccontano, altrimenti le altre mani chissà cosa pensano, si scandalizzano. Mani che poi firman petizioni per lo sgombero; mani lisce come olio di ricino; mani che brandiscon manganelli, che farciscono gioielli, che si alzano alle spalle dei fratelli.
Quelli che la notte non si può girare più, quelli che vanno a mignotte mentre i figli guardan la TV, che fanno i boss, che compran Class, che son sofisticati da chiamare i NAS. Incubi di plastica che vorrebbero dar fuoco ad ogni zingara; ma l'unica che accendono è quella che da loro l'elemosina ogni sera, quando mi nascondo sulla faccia oscura della loro luna nera.

Sono intorno a me, ma non parlano con me... Sono come me, ma si sentono meglio...


Se volete, c'è su Youtube il video, che all'epoca era - leggo sui siti dedicati - molto famoso e apprezzato, contribuendo anch'esso alla diffusione del brano. Guardarlo con attenzione ai dettagli e ascoltare profondamente dà modo di vivere un'esperienza rara, a mio modesto avviso.

1 Comments:

Blogger guccia said...

Profetico ancora oggi, perché ancora oggi stentiamo a capirlo o ne godiamo perché tutto sommato così è più facile. Certo, bisogna vivere un metro sopra le proprie possibilità economiche, però almeno non c'è niente da capire.

June 18, 2007 10:46 am  

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