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Monday, May 05, 2008

"Questo è un tuo commento, non lo puoi scrivere..."

Tale fu – come ricorderete – la frase rivoltami a proposito della piccola "libertà" che mi ero preso (leggasi post precedente).
La limitazione, però, pare aver colpito solo me. Il chiamato in causa, cioè Buonanno, ha invece ampio spazio per dire tutto ciò che vuole. Mi riferisco alla prima pagina del Valsesiano di venerdì scorso. In fascia centrale 6 colonne tutte dedicate alla "missione" romana del Nostro. Allego estratto di questa pagina, nonché il frammento della terza con un seguito.

E qui viene il bello. L'articolo 4 col. a sx non è nulla di particolare, di suo va bene; per quanto.. come dire... tutto 'sto spazio. Ma vabbeh! Invece parliamo un po' delle 2 col. a dx. La pseudo-rubrica Appunti romani (con ineffabile sottotitolo... leggetevelo voi che ho troppo pudore per riportarlo) si presenta come un "diario" del neodeputato. Chiunque è pertanto autorizzato a pensare che l'abbia scritto lui; i più maliziosi, tutt'al più, riterranno che abbia già assoldato un portaborse letterato a cui far battere roba da dare alla stampa. E invece no! Mo' vi svelo il bel retroscena. Su ordine del direttore un collega ha telefonato a Buonanno e si è fatto raccontare com'è andata, dopodiché ha scritto lui il pezzo! Incredibile, no? W la deontologia professionale...
Passiamo alla discussione (come per i problemi di analisi matematica). Già il fatto che ci sia un trattamento assai diverso tra me, che dovrei essere un diretto collaboratore del giornale, e il polito di turno... beh, già questo è un fatto indicativo. Sono un cittadino io tanto quanto lo è lui, per cui se io voglio scrivere una cosa, dato che la firmo, la responsabilità è mia. E qui ci colleghiamo al secondo punto. Non bastava questo, evidentemente: l'onorevole ha anche bisogno di un ghost writer d'ufficio! Questo, almeno, è ciò che pensa il direttore del giornale.
Con tutta la premura che potevo avere, mi sono pure interrogato se il pasticciaccio combinatomi a proposito del mio "commento" non fosse una mia paranoia. Sapete com'è, uno magari non approva personalmente l'operato di un politico e allora è portato a vedere il "male" anche dove non c'è. Mi son detto: "Mah, magari non è niente, forse sono io". Ma ora mi pare di aver di fronte un fatto abbastanza inoppugnabile: lo scritto diaristico, spacciato come tale, è un falso storico e giornalistico. E non ho paura nel dire questo. È una scorrettezza giornalistica bella e buona, e desidero che i miei lettori – per quanto siano in numero assai ridotto rispetto a quelli del Valsesiano... – conoscano la realtà delle cose attraverso questa mia denuncia. È giusto che, ogni tanto, si sappia anche qualche retroscena Per cui siete avvisati: se vi capita di vedere la suddetta rubrica, sappiate di che cosa si tratta e regolatevi di conseguenza. Poi, se volete, incazzatevi anche un po'.

4 Comments:

Blogger Giacomo said...

Penosi.

May 05, 2008 4:07 pm  
Blogger Unknown said...

Eh, la storia del ghost writer...ad essere acida e cattiva (sono le 9.30 di venerdì mattina, è concesso), molti è meglio che ce l'abbiano, vista la diffusa ignoranza che aleggia in Parlamento. Altra cosa fu il discorso del Walter a Milano, in quel giovedì pre-elezioni pieno di speranze, mannaggia se avrei voluto scriverlo io! Un esempio di stile, vi assicuro! Il nano bastardo segue solo la tendenza...In quanto allo stile, ai posteri l'ardua sentenza.

May 09, 2008 9:38 am  
Anonymous Anonymous said...

ehm, sinceramente non so che scrivere...
mi si è seccata la lingua dal disgusto!
Oltre alllo Psycho-Nano nazionale, i valsesiani avevano bisogno pure di quello locale, con tanto di codazzo di zerbinotti ( vedi direzione del giornale...) e lecca-deretani?!?!?

Ma tu come fai a sopravvivere?!?

July 01, 2008 2:07 pm  
Blogger Radiant said...

Mah, sopravvivo grazie a buone condizioni di salute fisica e mentale, grazie a Dio... :D
Eh, io mi son fatto l'idea che i valsesiani, ma non solo loro, approvino molto il modello-psiconano: purtroppo, pare che si sentano esaltati da certe modalità d'azione e contestualmente protetti.
Dal canto mio, cerco di "vendicarmi" con sottigliezze che cinque o sei lettori in tutto capiranno, ma è meglio che niente. Per esempio la damnatio memoriae, come si potrà evincere dal C. V. di questo venerdì; sempreché uno scrupoloso redattore non aggiunga di suo pugno nominativi che io ho accuratamente evitato di menzionare... ;)
A proposito, ci conosciamo? :D

Lo'

July 01, 2008 6:28 pm  

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