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Sunday, December 31, 2006

You'll never know the poetry you've stirred in me

Ricordo che anche Luca Goldoni, in un suo vecchio libro, pubblicò una sua poesia giovanile, dicendo di fare così "un favore" al suo alter ego di trent'anni prima. Sfogliando un po' le mie carte (non di trent'anni fa, un pochino meno... :D ) ho pensato di fare la medesima cosa con questa. Certo, fa un po' sorridere... e poi ti vien la malinconia a pensare che son solo tre anni abbondanti e sembra passata un'eternità. Ma tant'è, ho come l'idea che 'sta sensazione me la tirerò avanti un po' sempre... :)
Ne ho anche delle altre, dello stesso periodo, ma la maggior parte non mi piacciono. E anche di questa, per dirla tutta, non ci capisco quasi più niente... Mah.

Suaviter rides et leniter

(A guisa di madrigale)

Bene, dunque un fine dovevo pur trovare
il modo di celarlo, tra un possibile
gesto gentile, e scevro il dialogo
(per una volta almeno – mi è riuscito?)
da qualsivoglia fiore di parlare.

Nemmeno vedo chiaro ciò che devo
lasciare, una stima essendo improponibile.
Si capisce, fuori misura e fuori sede
lo strano tentativo di afferrare
il filo di tua esile occasione.

Sbaglio del tempo: imperfezione comprensibile,
non comunque sotto questa angolazione.
Di mezzo era qualcosa, e son sicuro.

(per S. C.
23-26.IX.2003)

1 Comments:

Blogger raraavis said...

A me piace parecchio, per quanto il mio parere possa contare...
Una poesia è bella quando il suo significato nasce da chi legge (anche a distanza di tempo) più che da chi l'ha scritta.

January 01, 2007 7:47 pm  

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