My Photo
Name:
Location: Borgosesia, Vercelli, Italy

Monday, February 05, 2007

Compañero

DAMIEL. Allora?
CASSIEL. Levata del sole 7:22, calata del sole 16:28, levata della luna 19:04. Livello dell'acqua dell'Havel e della Spree... Vent'anni fa un caccia sovietico si schiantava a Spandau, proprio qui vicino al lago di Schloss. Cinquant'anni fa ci furono...
DAMIEL. ... le Olimpiadi.
CASSIEL. Duecento anni fa Nicolas François Blanchard sorvolò la città in aerostato.
DAMIEL. L'hanno fatto di recente anche i fuggiaschi.
CASSIEL. E oggi... in via Lilienthal c'era uno che camminava sempre più lento, e poi si è messo a guardare al di sopra delle sue spalle, nel vuoto. All'ufficio postale 44 uno che oggi vuol farla finita ha attaccato francobolli speciali sulle sue lettere d'addio, uno sull'altro, e poi di fuori, sulla Mariannenplatz, ha parlato inglese per la prima volta dai tempi della scuola con un soldato americano, e anche correntemente. A Plotzensee un detenuto, prima di lanciarsi a testa bassa contro il muro, ha detto: "Ecco ora". Alla fermata Zoo del metrò l'impiegato, invece di dire il nome della stazione, improvvisamente ha gridato: "Terra del Fuoco".
DAMIEL. Bello.
CASSIEL. Sulle colline un vecchio leggeva l'Odissea a un bambino, e il piccolo uditore smise di socchiudere gli occhi. E tu cos'hai da raccontare.
DAMIEL. Una passante che sotto la pioggia chiuse di colpo l'ombrello, lasciandosi bagnare tutta... Ah, ecco: uno scolaro che descriveva al suo maestro come una felce nasce dalla terra; ha fatto stupire il maestro! Una cieca che, quando si accorse di me, si mise a tastare l'orologio.
Sì, è magnifico vivere di solo spirito e, giorno dopo giorno, testimoniare alla gente, per l'eternità, soltanto ciò che è spirituale. Ma a volte la mia eterna esistenza spirituale mi pesa... e allora non vorrei più fluttuare così in eterno: vorrei sentire un peso dentro di me, che mi levi quest'infinitezza, legandomi in qualche modo alla terra... A ogni passo, a ogni colpo di vento, vorrei poter dire: "ora", "ora" e "ora"... e non più "da sempre", "in eterno". Per esempio, non so... sedersi al tavolo da gioco, ed essere salutato, anche solo con un cenno.
Ogni volta che abbiamo fatto qualcosa era solo per finta. Ci siamo lussati l'anca facendo la lotta, di notte, con uno di quello, sempre per finta; e ancora per finta abbiamo preso un pesce. Per finta ci siamo seduti a un tavolo, abbiamo bevuto e mangiato; per finta! Ci siamo fatti arrostire l'agnello e abbiamo chiesto il vino, per finta, sotto le tende, nel deserto, solo per finta! Non che io voglia generare subito un bambino, o piantare un albero... ma in fondo sarebbe già qualcosa ritornare a casa dopo un lungo giorno... dar da mangiare al gatto, come Philip Manno! Avere la febbre; le dita scure per aver letto il giornale. Non entusiasmarsi solamente per lo spirito, ma finalmente anche per un pranzo; per la linea di una nuca, per un orecchio. Mentire... e spudoratamente! E, camminando, sentire che le ossa camminano con te. Supporre, magari, invece di sapere sempre tutto. "Ah!", "Oh!", "Ahi!", poterlo dire, finalmente... invece di "sì" e "amen".
CASSIEL. Sì... E una volta potersi entusiasmare anche per il mare. Trasferire su di sé dai passanti che vanno tutti i démoni della terra, e finalmente ricacciarli nel mondo, ecco. Essere un selvaggio!
DAMIEL. E, una buona volta, sentire com'è togliersi le scarpe sotto il tavolo; e così, a piedi scalzi, sgranchirsi le dita dei piedi.
CASSIEL. Rimanere soli; lasciare che sia. Restare seri... Possiamo essere selvaggi solo se restiamo assolutamente seri. Non fare nient'altro che osservare, raccogliere, testimoniare, testare, custodire. Restare spiriti. Rimanere a distanza, stare alla parola.

PETER. Non riesco a vederti ma so che ci sei. Lo sento. Stai girando qua attorno da quando sono qui.
Mi piacerebbe vedere la tua faccia, giusto per guardarti negli occhi e dirti quanto è bello essere qui. Solo per toccare qualcosa. "Questo è freddo": fa sentire bene!
Quaggiù è bello fumare, prendere un caffè, e se lo fai insieme è fantastico! Oppure... disegnare! Vedi, prendi una matita, fai una linea scura, poi ne fai una chiara, e l'insieme è bello. O, quando hai le mani fredde, se le sfreghi così, insieme, è bello... è bello, fa sentire bene.
Ma tu non sei quaggiù. Io sono qua, e vorrei che anche tu fossi qui. Vorrei che potessi parlarmi, perché io sono un amico... compañero.

(due scene da: Wim Wenders, Il cielo sopra Berlino, 1987)

2 Comments:

Blogger guccia said...

Che dire? Riesco solo a dire "grazie Radiant".

February 06, 2007 6:01 pm  
Blogger TrecceNere said...

eh beh... che dialogo...
Ci pensavo ieri e così sono capitata nel tuo blog.
Restare seri.
ciao
M.

April 21, 2008 12:46 pm  

Post a Comment

<< Home