My Photo
Name:
Location: Borgosesia, Vercelli, Italy

Monday, May 07, 2007

Ebraismo e convivenze

Stamattina a Sorgente di vita, il programma di cultura religiosa ebraica, il rabbino Di Segni ha fatto un intervento sulla posizione della comunità ebraica sui c. d. DiCo. Opinione interessante, non foss'altro perché fa capire che non soltanto la chiesa cattolica prende posizione; nello stesso tempo, permette tuttavia di vedere una modalità più ragionevole di affrontare il problema.
Diceva Di Segni in estrema sintesi: per l'ebraismo la convivenza giuridicamente riconosciuta non è accettabile, già il Talmud dà indicazioni di questo genere; che poi esistano le convivenze, per es., more uxorio, è un dato di fatto anche nella società ebraica, e però non possono venire per nulla riconosciute e tutelate. La ragione è anche in questo caso di tutela della famiglia come nucleo di generazione-rigenerazione della comunità. Però Di Segni fa una distinzione che purtroppo non è frequente sentire fare dagli esponenti cattolici: quella tra società italiana (per esempio) nel suo complesso e società ebraica nel suo specifico. Se la società italiana attualmente si può permettere di riconoscere le convivenze, è un problema suo e da discutere nelle apposite sedi; la società ebraica invece non può permetterselo, perché nel pensiero del rabbino ciò porterebbe a una trasformazione troppo profonda dentro di essa, che la porterebbe alla distruzione suicida. Possibilità, ovviamente, non contemplata...
Per quanto riguarda un'opinione personale... ce l'avrei anche ma è meglio che non la DiCo. Spiego anche perché: il suo fondamento non è tanto di tipo religioso, che per l'appunto è un fatto di opinioni e di conseguenza discutibile (lo dico per chi conosce la mia estrazione e magari mi sospetta di varie cose); si basa su considerazioni di ordine psicologico-psicanalitico, e in seconda battuta di tipo etico generale. Non sono un "tecnico" in materia, ma ho fatto qualche riflessione documentata. Però oggidì c'è un po' di ipersensibilità a queste cose, e chi esprime opinioni simili alle mie finisce bollato come "psicologo reazionario" eccetera (nota: la psicologia dà sempre un fastidio che non capisco) Per cui sto zitto.

1 Comments:

Blogger guccia said...

No, l'autocensura è peggio!!!

Io penso che sarebbe buona cosa per gay e lesbiche. Un minimo strumento per tutelare i loro diritti (per esempio in fatto di assistenza ospedaliera). Per quanto riguarda un caso come il mio, che sono convivente da sei anni, ho sempre lo strumento del matrimonio civile.
L'ingerenza della chiesa nelle questioni di stato è sempre condannabile. Un conto è dire la propria, un conto pretendere di impedire una cosa. Comunque la colpa è soprattutto dei nostri politici che l'ingerenza l'hanno sempre permessa.

May 08, 2007 4:54 pm  

Post a Comment

<< Home