Un obiettivo preciso
Anche troppo!
Circuito Marconi, importante network radiofonico del nord Italia, ha ben in mente a chi si rivolge.
In questa pagina si legge:
"Fortemente radicata nel territorio, si rivolge ad un pubblico tra i 35 e i 54 anni, con una programmazione dallo stile decisamente commerciale, pur salvaguardando pienamente le proprie radici culturali."
My God!
Ne deduco che questi hanno condotto uno studio preliminare dettagliato e circostanziato, per poi definire con precisione il target di età a cui rivolgersi.
Ma tranquillizzatevi, è ascoltabile con profitto anche da ventenni e ultrasessantenni.
Apprezzabile anche il fatto che si dichiari lo stile "commerciale" che ispira la programmazione. Anche se la scelta dei brani è davvero attenta e c'è una ricerca niente male. Che forse intendessero dire: "da intrattenimento"? Per come la vedo io, commerciale è una linea editoriale che punta tutto sulle hit del momento, che a livello economico sono quelle dal maggior rendimento istantaneo. Circuito Marconi, per quello che ascolto io, è ben fuori da questo schema.
Insomma, mica si può ascoltare tutto il giorno la Filodiffusione Rai (grande Filodiffusione!!!); se ci si vuole svagare senza per forza puntare sui grandi network, questi sì decisamente commerciali, CM potrebbe essere una buona scelta.
Per chi volesse, sul sito c'è anche il link per lo streaming; peccato che la qualità sia un po' scarsina (56 kbit / 22 kHz). Da migliorare, ma credo che sia una novità abbastanza recente.
Vi assicuro che finché non ho visitato il sito, qualche mese fa, non avrei mai sospettato che fosse patrocinata dalla Società di San Paolo e dalla Diocesi di Milano. È un piacere vedere che detto patrocinio non intacchi minimamente (veramente, credetemi!) l'autonomia editoriale. Non ho mai sentito, neppure negli appuntamenti di approfondimento, neanche una venatura ideologica da parte dei conduttori, e neppure una censura di qualche tipo, mai. Per esempio, adesso stanno facendo sentire Should I stay or should I go? dei Clash. Dìobono. Prima mi sono beccato Donna Summer (la classica Hot stuff) e poco dopo Dust in the wind dei Kansas. Semmai la programmazione se ne giova: non ci sono trivialità, volgarità o inutilities gratuite tipiche di tante altre radio private.
Boh. Spero solo che almeno loro rispettino le norme sulle emissioni di onde radio (mica come QUALCUNO giù a Roma leggi Radio Vaticana). Ma non mi sembra di ricordare notizie in questo senso.
Tear down Radio Maria; support Circuito Marconi.
Circuito Marconi, importante network radiofonico del nord Italia, ha ben in mente a chi si rivolge.
In questa pagina si legge:
"Fortemente radicata nel territorio, si rivolge ad un pubblico tra i 35 e i 54 anni, con una programmazione dallo stile decisamente commerciale, pur salvaguardando pienamente le proprie radici culturali."
My God!
Ne deduco che questi hanno condotto uno studio preliminare dettagliato e circostanziato, per poi definire con precisione il target di età a cui rivolgersi.
Ma tranquillizzatevi, è ascoltabile con profitto anche da ventenni e ultrasessantenni.
Apprezzabile anche il fatto che si dichiari lo stile "commerciale" che ispira la programmazione. Anche se la scelta dei brani è davvero attenta e c'è una ricerca niente male. Che forse intendessero dire: "da intrattenimento"? Per come la vedo io, commerciale è una linea editoriale che punta tutto sulle hit del momento, che a livello economico sono quelle dal maggior rendimento istantaneo. Circuito Marconi, per quello che ascolto io, è ben fuori da questo schema.
Insomma, mica si può ascoltare tutto il giorno la Filodiffusione Rai (grande Filodiffusione!!!); se ci si vuole svagare senza per forza puntare sui grandi network, questi sì decisamente commerciali, CM potrebbe essere una buona scelta.
Per chi volesse, sul sito c'è anche il link per lo streaming; peccato che la qualità sia un po' scarsina (56 kbit / 22 kHz). Da migliorare, ma credo che sia una novità abbastanza recente.
Vi assicuro che finché non ho visitato il sito, qualche mese fa, non avrei mai sospettato che fosse patrocinata dalla Società di San Paolo e dalla Diocesi di Milano. È un piacere vedere che detto patrocinio non intacchi minimamente (veramente, credetemi!) l'autonomia editoriale. Non ho mai sentito, neppure negli appuntamenti di approfondimento, neanche una venatura ideologica da parte dei conduttori, e neppure una censura di qualche tipo, mai. Per esempio, adesso stanno facendo sentire Should I stay or should I go? dei Clash. Dìobono. Prima mi sono beccato Donna Summer (la classica Hot stuff) e poco dopo Dust in the wind dei Kansas. Semmai la programmazione se ne giova: non ci sono trivialità, volgarità o inutilities gratuite tipiche di tante altre radio private.
Boh. Spero solo che almeno loro rispettino le norme sulle emissioni di onde radio (mica come QUALCUNO giù a Roma leggi Radio Vaticana). Ma non mi sembra di ricordare notizie in questo senso.
Tear down Radio Maria; support Circuito Marconi.
1 Comments:
Ciao! Hai riflettuto ulteriormente sulla questione di critica musicale di cui abbiamo parlato?
Aislinn
www.aislinn.ilcannocchiale.it
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