Era logico che venisse fuori
Con i grandi successi della nazionale italiana al campionato del mondo in corso di svolgimento, logico che gli sportivi vogliano dimenticare il maxiprocesso al calcio italiano contemporaneamente in corso. Tant'è che l'autoassoluzione porta varie voci a chiedere una sanatoria per gli illeciti che verranno condannati nel processo medesimo. Sostanzialmente, come se non esistesse.
L'argomento "etico" ancora non era venuto fuori in maniera preponderante nei commenti dei giornalisti sportivi esteri, ma con l'Italia in finale non ci si poteva aspettare che fosse tenuto nascosto. Difatti un quotidiano tedesco, Die Zeit, ovviamente dispiaciuto per l'eliminazione della propria, pur meritevole, nazionale, ha (oserei dire: finalmente) tirato fuori la questione.
Prevedo già le reazioni indignate degli sportivi di tutto lo Stivale.
È palese l'esagerazione dell'estensore dell'articolo, che parla di "macchinazione mafiosa" dietro lo svolgimento del mondiale, ad opera di presunti poteri occulti italiani. Quello che interessa non è questo. Interessa invece il fatto che l'argomentazione è comunque pesante e, pur non riguardando i calciatori, riguarda il calcio italiano nel suo complesso. Se quindi i primi vanno a fare primo o secondo in un mondiale per buon merito (specie nelle ultime due partite...) e una discreta dose di culo (nelle precedenti...), il movimento nel complesso è soggetto alla forte critica a causa della corruzione dilagante.
Comunque, credo anche che un conto sia l'entusiasmo e l'affetto per la nazionale che rappresenta un po' l'animo sportivo di qualunque appassionato; un'altra cosa è l'isteria collettiva che, non solo in Italia com'è ben noto, prende le masse a proposito dei campionati per nazionali. Ci si incazza per futilità o per una parola, anche i più ordinariamente tranquilli e rilassati sono pronti a un'acida ironia nei confronti degli sconfitti, mentre i più tesi promettono crociate di vendetta per eventuali orgogli nazional-sportivi feriti... Bah, tutto sommato meno male che è quasi finita 'sta storia; scrivo "quasi" perché, comunque essa si risolva, ci sarà da andare avanti un altro mese buono prima che si torni a maggiori principi di ragionevolezza. Ci si tornerà... ma che fatica!
La nazionale continuo a seguirla con piacere, pur non interessandomi pressoché per nulla di calcio. Che si vinca o che si arrivi secondi in realtà non mi importa più di tanto, mi piacerebbe vedere una bella finale con un gioco degno dell'evento, sperando che il lavoro dei giocatori possa contribuire a togliere il calcio italiano dalla sporca situazione in cui si è andato a infilare. Se dal risultato, comunque eccellente, del mondiale si potesse ripartire su basi diverse senza dimenticando il passato con colpi di spugna più o meno accentuati, questo sarebbe un risultato auspicabilissimo, anche da chi come me non è tifoso.
L'argomento "etico" ancora non era venuto fuori in maniera preponderante nei commenti dei giornalisti sportivi esteri, ma con l'Italia in finale non ci si poteva aspettare che fosse tenuto nascosto. Difatti un quotidiano tedesco, Die Zeit, ovviamente dispiaciuto per l'eliminazione della propria, pur meritevole, nazionale, ha (oserei dire: finalmente) tirato fuori la questione.
Prevedo già le reazioni indignate degli sportivi di tutto lo Stivale.
È palese l'esagerazione dell'estensore dell'articolo, che parla di "macchinazione mafiosa" dietro lo svolgimento del mondiale, ad opera di presunti poteri occulti italiani. Quello che interessa non è questo. Interessa invece il fatto che l'argomentazione è comunque pesante e, pur non riguardando i calciatori, riguarda il calcio italiano nel suo complesso. Se quindi i primi vanno a fare primo o secondo in un mondiale per buon merito (specie nelle ultime due partite...) e una discreta dose di culo (nelle precedenti...), il movimento nel complesso è soggetto alla forte critica a causa della corruzione dilagante.
Comunque, credo anche che un conto sia l'entusiasmo e l'affetto per la nazionale che rappresenta un po' l'animo sportivo di qualunque appassionato; un'altra cosa è l'isteria collettiva che, non solo in Italia com'è ben noto, prende le masse a proposito dei campionati per nazionali. Ci si incazza per futilità o per una parola, anche i più ordinariamente tranquilli e rilassati sono pronti a un'acida ironia nei confronti degli sconfitti, mentre i più tesi promettono crociate di vendetta per eventuali orgogli nazional-sportivi feriti... Bah, tutto sommato meno male che è quasi finita 'sta storia; scrivo "quasi" perché, comunque essa si risolva, ci sarà da andare avanti un altro mese buono prima che si torni a maggiori principi di ragionevolezza. Ci si tornerà... ma che fatica!
La nazionale continuo a seguirla con piacere, pur non interessandomi pressoché per nulla di calcio. Che si vinca o che si arrivi secondi in realtà non mi importa più di tanto, mi piacerebbe vedere una bella finale con un gioco degno dell'evento, sperando che il lavoro dei giocatori possa contribuire a togliere il calcio italiano dalla sporca situazione in cui si è andato a infilare. Se dal risultato, comunque eccellente, del mondiale si potesse ripartire su basi diverse senza dimenticando il passato con colpi di spugna più o meno accentuati, questo sarebbe un risultato auspicabilissimo, anche da chi come me non è tifoso.
0 Comments:
Post a Comment
<< Home