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Monday, August 07, 2006

Moderni "sacri furti"... non proprio leciti!

Premessa: non sapevo dell'intervento del card. Schonborn a proposito di Mozart in apertura della Settimana mozartiana a Chieti. Fortunatamente, Il Sole 24 Ore della domenica aveva in prima pagina un bell'articoletto di risposta del sempre in ottima forma Quirino Principe. Non me ne voglia il porporato, ma Principe ne sa un po' più di lui sulla storia della musica.
Il quotidiano Avvenire ha pubblicato qualche settimana fa alcune dichiarazioni di Schonborn. Potete trovare gli articoli facendo una ricerca sul sito del giornale (hint: cercate "Mozart cristiano" da metà luglio in poi ;) ). Vediamo in sostanza la sua lettura dell'opera del salisburghese: dice che Mozart era un cattolico rigorosissimo e molto osservante, e che la sua appartenenza alla massoneria sostanzialmente non sarebbe comprovata. Anche l'intento illuministico-libertario spesso attribuito al compositore sarebbe frutto di un'errata interpretazione della sua opera; quest'ultima è da definirsi cristiana tout court e secondo Schonborn la sua vera destinazione è la chiesa e non l'esecuzione in ambito profano.
Logico che Quirino Principe si sia un po' risentito! Non sarà stato il solo, comunque. Ecco come contro-argomenta, efficacemente e - finalmente! - con i piedi un tantino più per terra...

"Sappiamo anche essere indulgenti. Possiamo comprendere come a certi poteri e a certi rampanti progetti di rivincita culturale tutto ciò infligga frustrazioni. Ma non è accettabile il fondamentalismo onnivoro. Oggi l'intolleranza non esclude: piuttosto, annette e, per annettere, deve fantasticare (per fair play evitiamo il verbo 'mentire', anche perché qui la menzogna suscita ilarità più che indignazione. L'arcivescovo di Vienna, cardinale Schonborn, ha dichiarato che non c'è nulla di libertario né di massonico nella musica mozartiana. Mozart, ci spiega Sua Eminenza era cattolico [nulla da eccepire su questo!!! n. d. r.]: proveniva, rammenta il porporato, da una famiglia cattolica, apparteneva a una società ordinata, conformata e definita dalla vita religiosa (il libertinaggio extraconiugale e l'appartenenza massonica del marito di Maria Teresa ce li siamo inventati noi) e "per questo (?) la sua spesso menzionata appartenenza massonica non ha fondamento". Insomma, Constanze si era inventata tutto. Il che dimostra come il maggiore fra gli scrittori di cultura tedesca sia stato Rudolph Raspe: il suo barone di Munchhausen, che per frenare la propria caduta si afferra per i capelli e si risolleva, è il modello di argomentazioni brillanti come questa del cardinale Schonborn [LOL! n. d. r.].
Dalla brillante invenzione nascono imprevedibili sviluppi: una fantastoria della musica e una fantamusicologia procedono maestose, additando con solenne gesto la destinazione della musica di Mozart, anzi della musica tout court: "Guidare l'anima a Dio e alla salvezza, fortificare la Fede". È lecito, senza incorrere in un'accusa per vilipendio della religione, domandare a Sua Eminenza se ciò valga anche per il II atto di Tristan und Isolde, o per la Nona Sinfonia di Mahler, o per la Sesta di Cajkovskij? Ma già ci sentiamo sconfitti e convinti, poiché una rivelazione cardinalizia ci schiaccia: "La musica di Mozart è stata scritta per le chiese, non per le sale". Basta: il cardinale Schonborn ci inchioda, con questa folgorante affermazione. Piccoli piccoli, non osiamo neppure domandargli se ciò valga anche per Lieder erotici e sensualissimi (e meravigliosi) come Der Zauberer, per gli scollacciati e geniali Canoni, per la Musica funebre massonica K.477.

Pienamente d'accordo: nessun dubbio sull'appartenenza culturale di Mozart, purché non si schiacci il personaggio su una sola delle sue dimensioni. Come si vede, spesso proprio con questo procedimento (abbastanza deprecabile perché poco verosimile, eppure emotivamente funzionale, ahinoi!) chi detiene una certa posizione cerca di attrarre gli esempi d'autorità e mettere in testa a questi ultimi i pensieri dell'interprete. Ma questo, come già si rilevava, è un errore metodologico bello e buono, poco serio da parte di intellettuali degni di stima come Schonborn et al.! Si è solo capovolta la prospettiva, ma la superficialità analitica è la medesima di chi sosteneva che la musica sacra con Mozart era già bella che decaduta...!
Poi (forse mi ripeterò, ma tant'è) la mia opinione è che sia giusto, bello e necessario avere una percezione emozionale della musica: essa rimarrebbe pura speculazione teorica senza questa dimensione. Ma non sono molto d'accordo sul dare una lettura di valore della musica sulla base di una sua "trascendenza" vera o presunta. Dico questo perché sarebbe un metodo basato su parametri non comprovabili, dunque soggetti all'arbitrio dell'interprete. Io, quantomeno, la vedo così. Di "trascendent(al!)e" gradisco semmai l'omonima "tecnica" di Liszt! :)
Secondariamente... documentarsi prima di parlare non sarebbe una brutta idea, anche se sei un principe della Chiesa! A maggior ragione se non lo sei e ti chiami Antonio Socci(a!): beccatevi un bell'articoletto di mister Excalibur. Con l'intento di chiarire, non fa altro che peggiorare le cose. Sulla scorta del solito equivoco interpretativo che fa di Mozart il genio-apollineo-e-punto(!), alcune perle del nostro: Mozart è diventato massone solo perché era un circolo di potere, quindi senza convinzione (i musicisti sono poco convinti di quello che fanno e non hanno scopi nella vita; Socci potrebbe quindi anche affermare che Bach compose l'Arte della fuga così, per proprio diletto personale... LOL); il vero esegeta della musica mozartiana è stato don Giussani, che fa commuovere Socci sulle note del Requiem (e dagli con 'sto Requiem! Lo espungerei dal catalogo Kochel solo per fare un dispetto a chi non ha ancora ben capito com'è che è stato messo insieme!); Schonborn è un genio perché dice quello che gli storici della musica, che sotto sotto sono un pochino anticlericali, passano sotto silenzio. Però non ho mai trovato un musicologo serio che negasse la religiosità di Handel per dimostrare, chessò, che tutto sommato faceva finta di essere credente e ciò si desume dal suo modo di impostare le sue opere sacre (mamma mia, che perle che mi escono stasera! Sarà l'ora tarda...) o che sostenesse che Perosi, sotto sotto, era un pochino eretico perché scrisse alcune cose tenendo presente le tecniche del corale protestante... Basta, basta, per amor del cielo! La storia della musica è una cosa un tantinello più seria, e i musicisti sono persone non troppo dissimili dalle altre in quanto a sentimenti e percezioni: smetterla di incensarli sugli altari (a proposito!) potrebbe essere un buon inizio, che peraltro non li svaluterebbe per nulla; anzi, più ci si rende conto dell'umanità del genio, più si può compartecipare alla sua intuizione e alla sua maestria.

2 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Avevo letto anch'io (e con piacere) l'articolo di Principe. Quella di Schonborn è la solita mania di appropriarsi delle idee di qualcuno per dimostrare che -siccome la pensa come noi- è ancora più bravo di come lo sarebbe se la pensasse diversamente. Peccato perchè Schonborn è anche un fine intellettuale, ma qui gli è proprio scappata la mano.
Quanto a Socci musicologo... Dio (è il caso di dire) ce ne scampi e liberi...

August 08, 2006 11:24 am  
Blogger Ntxeon said...

ciao uomo! finalmente riposti! tutto bene? ti dico la verità, quando ho letto il titolo del post pensavo che avessi fatto tu l'insano gesto... non so, mi aspettavo di vedere un organo in camera tua o cose del genere, non che tu sia una persona sospettabile eh... ci vediamo qualche volta eh, gnao!!!

August 08, 2006 7:46 pm  

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