Typewriter's grave
L'ho vista lì per terra abbandonata e mi ha fatto malinconia e un po' di tenerezza. Avevo casualmente con me la macchina fotografica e ho dedicato qualche scatto ai resti di questa Olivetti Lettera 32, classica e diffusissima macchina da scrivere; da qualche parte devo averne una anche io. Per maggiore chiarezza, il contesto era il seguente:
Così mi son ricordato dei pomeriggi passati a imparare a battere a macchina, da bambino. Avevo le dita piccole e adoperavo i soli due indici a tutta forza, creando dei veri e propri solchi inchiostrati sul foglio e, ovviamente, distruggendomi i polpastrelli! Poi ho imparato a muovere le varie dita e a dosare meglio l'energia che ci mettevo. Poi... beh, sono arrivati i computer, e lì ho davvero imparato a battere velocemente e senza guardare i tasti, il che ancora oggi mi è di notevole aiuto. Ma per tutto ciò so di dover ringraziare anzitutto le esperienze infantili e typewriters come questa.
Poi ovviamente mi è sorta spontanea la riflessione sul valore simbolico del mezzo scrittorio in questione: distruggerlo in tal modo, mi sono detto, forse significa anche un po' buttare via in malo modo e lasciar deperire le produzioni culturali che con tali strumenti sono state create. Ma mi sono accorto che stavo partendo per la tangente; ho lasciato perdere.
Così mi son ricordato dei pomeriggi passati a imparare a battere a macchina, da bambino. Avevo le dita piccole e adoperavo i soli due indici a tutta forza, creando dei veri e propri solchi inchiostrati sul foglio e, ovviamente, distruggendomi i polpastrelli! Poi ho imparato a muovere le varie dita e a dosare meglio l'energia che ci mettevo. Poi... beh, sono arrivati i computer, e lì ho davvero imparato a battere velocemente e senza guardare i tasti, il che ancora oggi mi è di notevole aiuto. Ma per tutto ciò so di dover ringraziare anzitutto le esperienze infantili e typewriters come questa.
Poi ovviamente mi è sorta spontanea la riflessione sul valore simbolico del mezzo scrittorio in questione: distruggerlo in tal modo, mi sono detto, forse significa anche un po' buttare via in malo modo e lasciar deperire le produzioni culturali che con tali strumenti sono state create. Ma mi sono accorto che stavo partendo per la tangente; ho lasciato perdere.
6 Comments:
... lacrimuccia...
AHHHH... che nostalgia :( ore a battere il carattere giusto sopra quello sbagliato *sigh*
Non stavi partendo per la tangente, è struggente. Nostalgia, tristezza e poesia nel tuo post. Un abbraccio.
bella la prima foto, meno poetica la seconda ihihih... pensa che io 5 anni fa me la comprai su internet eheheh :)
purtroppo le cattive notizie si sprecano :| anche se vabbè, i due registi erano vecchierelli, quindi la loro bella vita se la sono fatta :)
riguardo heimat... tutti? :p
raffaella
Ma non l'hai portata a casa? Io me la sarei presa e portata via... ;)
Mi è partita la pubblicazione prima che finissi... Un saluto e un bacione! tutto ok? non ti becco mai su msn... :(
Post a Comment
<< Home