Messa APPUNTO?????????
ERRORACCIO di qualche oscuro estensore di una nota Adnkronos!!! Questa l'ho proprio sgamata...
In vista della MESSA APPUNTO???????? Ma nooooooo...!
(ultimo paragrafo, prima riga: "E in vista della messa appunto della manovra...".
Tra l'altro, la "messa a punto" non può che richiamare alla mente dei VERI ERUDITI il celebre scambio di battute in Io e zio Buck tra zio Buck stesso e il ragazzo della nipote (di cui mi sfugge il nome... :o ). Cito a memoria, se sbaglio mi corrigerete... e non sto a spiegare la situazione, tanto la sapete TUTTI (... vero???).
RAGAZZO (si avvicina alla macchina): "Ehm... he he he... vuole una messa a punto? He he..."
BUCK: "HE HE HE HE HE! E tu vuoi una MESSA NERA, caro??? He he he he he he he."
RAGAZZO: "... non la seguo..."
BUCK: "Uhm, sì, mi spiegherò meglio. MORDILE ANCORA LA FACCIA IN PUBBLICO e sarai TU la VITTIMA SACRIFICALE!"
Un'altra cosa che avevo trovato, più o meno per caso, era un caso di trascuratezza grammaticale che c'era in una sentenza della Corte dei Conti. Ho scritto "più o meno", perché qualcuno altrimenti potrebbe pensare che io sia completamente pazzo e passi la mia vita a leggere sentenze della Corte dei Conti. Così non è... voglio dire, nego la SECONDA PROPOSIZIONE COORDINATA della frase precedente... :o :o :o
Comunque, la trascuratezza era del tipo (non mi son segnato la sentenza, anche qui vado a memoria): "al richiedente, il quale aveva prodotto la documentazione ecc. [2 righe di testo circa], gli era stato riconosciuto...".
Però la seconda cosa che ho pensato è che una costruzione del genere, in lingua italiana, non è mica inammissibile! Dicesi infatti anacoluto "la figura retorica in cui non è rispettata, volutamente, la coerenza tra le varie parti della frase" (Wikipedia... io proporrei di integrare "la coerenza grammaticale", dato che la coerenza logica è salva, e di emendare "frase" in "periodo", giusto per precisione terminologica ;) ). Gli esempi forniti da Wikipedia sono tutti autoesplicativi e d'autorità (Manzoni, in particolare, era molto abile e si serviva dell'anacoluto per una mimesi del pensiero immediato), ma su "qui habet, dabitur illi" non sono convinto, per me è una semplice prolessi del relativo. Comunque l'anacoluto si ha in genere quando il parlante o lo scrivente desidera un particolare focus su un termine che nella sua corretta collocazione e casualizzazione sarebbe più neutro.
VABBÈ
I casi comunque sono 2:
In vista della MESSA APPUNTO???????? Ma nooooooo...!
(ultimo paragrafo, prima riga: "E in vista della messa appunto della manovra...".
Tra l'altro, la "messa a punto" non può che richiamare alla mente dei VERI ERUDITI il celebre scambio di battute in Io e zio Buck tra zio Buck stesso e il ragazzo della nipote (di cui mi sfugge il nome... :o ). Cito a memoria, se sbaglio mi corrigerete... e non sto a spiegare la situazione, tanto la sapete TUTTI (... vero???).
RAGAZZO (si avvicina alla macchina): "Ehm... he he he... vuole una messa a punto? He he..."
BUCK: "HE HE HE HE HE! E tu vuoi una MESSA NERA, caro??? He he he he he he he."
RAGAZZO: "... non la seguo..."
BUCK: "Uhm, sì, mi spiegherò meglio. MORDILE ANCORA LA FACCIA IN PUBBLICO e sarai TU la VITTIMA SACRIFICALE!"
Un'altra cosa che avevo trovato, più o meno per caso, era un caso di trascuratezza grammaticale che c'era in una sentenza della Corte dei Conti. Ho scritto "più o meno", perché qualcuno altrimenti potrebbe pensare che io sia completamente pazzo e passi la mia vita a leggere sentenze della Corte dei Conti. Così non è... voglio dire, nego la SECONDA PROPOSIZIONE COORDINATA della frase precedente... :o :o :o
Comunque, la trascuratezza era del tipo (non mi son segnato la sentenza, anche qui vado a memoria): "al richiedente, il quale aveva prodotto la documentazione ecc. [2 righe di testo circa], gli era stato riconosciuto...".
Però la seconda cosa che ho pensato è che una costruzione del genere, in lingua italiana, non è mica inammissibile! Dicesi infatti anacoluto "la figura retorica in cui non è rispettata, volutamente, la coerenza tra le varie parti della frase" (Wikipedia... io proporrei di integrare "la coerenza grammaticale", dato che la coerenza logica è salva, e di emendare "frase" in "periodo", giusto per precisione terminologica ;) ). Gli esempi forniti da Wikipedia sono tutti autoesplicativi e d'autorità (Manzoni, in particolare, era molto abile e si serviva dell'anacoluto per una mimesi del pensiero immediato), ma su "qui habet, dabitur illi" non sono convinto, per me è una semplice prolessi del relativo. Comunque l'anacoluto si ha in genere quando il parlante o lo scrivente desidera un particolare focus su un termine che nella sua corretta collocazione e casualizzazione sarebbe più neutro.
VABBÈ
I casi comunque sono 2:
- Il nostro giudice della C. d. C. è un profondo conoscitore della lingua italiana e dei suoi sviluppi diacronici e si permette coscientemente finezze stilistico-retoriche nel redarre le sue sentenze;
- Il nostro giudice della C. d. C. è un minchia che non ha gran padronanza dell'italiano scritto e l'anacoluto non risulta altro che dall'influenza dell'uso verbale colloquiale, che presenta spessissimo irregolarità di questo tipo (facilmente osservabili in sé e negli altri).
Prima o seconda ipotesi? Data la frequenza di erroracci anche più seri nelle sentenze che mi son capitate sott'occhio, sarei più per la seconda, anche se di persona forse mi guarderei di dare del minchia (seppur bonariamente) a un giudice... : :D Eppoi, chissà quanti errori che faccio io nei post che scrivo e che, puntualmente, non rileggo...