Walk straight down the middle

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Monday, April 30, 2007

Come finiranno le presidenziali francesi?

Cliccate qui...

:D :D :D

In un certo senso, può essere vero... :o :S

Liturgia

Ho finito ieri sera la lettura di un interessante libretto della biblioteca paterna: Keith F. Pecklers, Liturgia. La dimensione storica e teologica del culto cristiano e le sfide del domani. Si tratta di un opera che approfondisce gli aspetti dichiarati dal titolo, facendo un po' di chiarezza sulla complessità dell'argomento trattato. L'autore è un gesuita statunitense, che insegna alla Pontificia Università Gregoriana a Roma e fa il giornalista vaticanista per una stazione radio americana; quindi un "tecnico" specializzato che cerca di spiegare qualcosa di più su un campo di studio in realtà molto recente.
Nell'introduzione dice infatti che come oggetto di studio la liturgia "è ancora un settore relativamente nuovo, giacché ha appena quarant'anni"; prima di tutto, comunque, dichiara di voler definire che cosa sia la liturgia. Se ne occupa l'illuminante primo capitolo, "Liturgia e rito", di cui riporto qualche stralcio.

Il concetto di 'liturgia' è tanto antico quanto la chiesa stessa, con le sue radici saldamente piantate nel giudaismo antico, ma solo nel XX secolo la liturgia è stata riconosciuta in teologia come vero e proprio campo di studio. Negli ambienti cattolici prima del concilio Vaticano II (1962-1965), il culto cristiano (o la liturgia, com'è comunemente chiamato) era spesso associato alle rubriche - quelle note rosse, nei messali e in altri libri liturgici, che danno istruzioni ai ministri su come eseguire i gesti rituali della chiesa -, alla coreografia liturgica. Di fatto, in molti casi - almeno prima del concilio Vaticano II - la liturgia era diventata schiava delle rubriche. Nessuna formazione particolare era richiesta per l'insegnamento della liturgia nei seminari, dal momento che l'unico corso offerto dal curriculum comprendeva poco più delle istruzioni su come celebrare la messa e gli altri sacramenti. Per gli studenti di un seminario cattolico, grande era l'enfasi posta sulla validità del sacramento - sul fatto che il prete celebrasse una messa 'valida', per esempio. Quelle rubriche, istituite al concilio di Trento (1545-1563), non erano certo un tonico per gente eccessivamente scrupolosa, la quale spesso impiegava più tempo preoccupandosi di capire se aveva fatto tutto correttamente o meno (ripetendo le formule liturgiche fino a quando non raggiungeva la convinzione di averlo fatto), che non preoccupandosi di celebrare la messa stessa. Oggi, non è difficile comprendere perché gli osservatori protestanti criticavano duramente questo comportamento ritualistico, per nulla convinti che questo fosse ciò che Gesù aveva in mente alle origini del cristianesimo.

[...]

La cultura occidentale [...] opta in maniera sempre crescente per la convenienza, portando a un impoverimento simbolico e, in definitiva, liturgico: le docce rimpiazzano i bagni, i
fast food rimpiazzano i veri ristoranti, tenerci occupati con il lavoro o con internet rimpiazza il genuino tempo libero e le esperienze di vera comunione umana. Per dire la verità, la maggioranza di noi vive in una cultura che si accontenta della 'riga del totale' quando si tratta di realizzare compiti o di affrontare esigenze, e questo tipo di mentalità può facilmente penetrare nel nostro atteggiamento anche nei confronti della liturgia domenicale. In alcune parrocchie cattoliche durante la messa domenicale si cantano pochissimi versi degli inni, "perché cantare tutte le strofe richiede troppo tempo". Lo stesso argomento è usato per non ammettere i laici a bere dal calice alla santa comunione, perché non è 'pratico' farlo, o per non usare incenso la domenica, per non osservare momenti di silenzio dopo le letture, o per non insegnare alle assemblee come cantare il salmo responsoriale.

[...]

[...] È stato soltanto nel periodo compreso tra la metà e la fine del XX secolo, quando il campo della liturgia si è sviluppato, che alcuni studiosi arrivarono a riconoscere l'importante contributo delle scienze sociali per la propria disciplina accademica e ciò che sarebbe stato possibile imparare dall'antropologia, dalla psicologia e dalla semiotica. Dalla fine degli anni Sessanta, le riforme recentemente realizzate del concilio Vaticano II conseguivano già dei risultati contrastanti. A un'estremità c'era il desiderio di sperimentare le riforme. Ma, poiché era disponibile una formazione o assistenza catechistica davvero scarsa - anche per i vescovi -, quegli esperimenti furono ampiamente discontinui. All'altra estremità c'erano quanti si opponevano energicamente alle riforme; alcuni in questo schieramento accusarono papa Paolo VI di aver distrutto per sempre il culto cattolico. Non furono rari degli scoppi emotivi su entrambi i versanti. Come rispondere a una nuova realtà sociologica? Il mondo e, di fatto, la chiesa erano cambiati e non era più sufficiente fare affidamento unicamente sulla teologia o sulla storia; serviva qualcosa di nuovo - le scienze sociali.

[...]

[...] L'acclamato film
Il pranzo di Babette offre un interessante esempio e ha molto da dire al culto cristiano. Ambientato nella Danimarca del XIX secolo, il film presenta due sorelle, Martina e Philippa, il cui padre era il riverito pastore di una piccola comunità protestante, rigidamente unita, in una cittadina della costa. Nonostante le molte opportunità di lasciare il villaggio, le due sorelle scelgono di restare con il papà e di servire quella comunità. La vita procedeva normalmente finché un giorno una rifugiata politica della rivoluzione francese - Babette - arrivò a cercare alloggio, promettendo di mettersi al loro servizio come governante e cuoca. Qualche tempo dopo la morte del padre, le due sorelle decisero di ospitare una celebrazione per commemorare il centesimo anniversario della nascita del loro padre, dal momento che era stato il fondatore della comunità. Avendo vinto la lotteria francese, Babette insiste per preparare il banchetto. Le sorelle acconsentono, benché segretamente nutrano qualche riserva, essendo lei cattolica e straniera. Quello che segue è un banchetto straordinariamente voluttuoso con ricchi cibi e vini raffinati. Durante il pranzo, con sorpresa di tutti, uno degli invitati riconosce Babette come la famosa chef del Café Anglais di Parigi. Quella comunità puritana è inizialmente scandalizzata per la prodigalità della festa, poiché la loro era una religione sobria e stoica, che concedeva poco spazio alla frivolezza e all'eccesso. Lo scandalo, tuttavia, lascia il posto alla gioia, quando i membri della comunità cominciano a riconciliarsi tra loro per ruggini del passato e chiaramente, come conseguenza, vivono differentemente. Babette, una rifugiata, diventa un'immagine di Dio e consente di intravedere qualcosa del regno di Dio. Essa trasforma le vite delle sorelle, offre da mangiare e da bere agli ospiti, e la vita dell'intera comunità viene cambiata in meglio.
Il pranzo di Babette trabocca di immagini simboliche ed è istruttivo quando consideriamo il potere simbolico della liturgia, specialmente entro il contesto eucaristico. Ma non possiamo penetrare in quella ricchezza solamente mediante l'intelletto e la volontà: abbiamo bisogno di poeti e di artisti che ci assistano. La società occidentale ha molto da imparare dall'Oriente a questo riguardo, perché l'Oriente c'insegna il potere che i simboli hanno di parlare in tutta la loro semplicità. Le parole non riescono a catturare la loro profondità e il loro potere trasformante. Una visita a un giardino zen in Giappone comunica questo potere più eloquentemente. Il culto cristiano - non serve dirlo - è radicalmente differente dal buddhismo zen, ma l'attenzione dello zen per il non-verbale e per il silenzio può essere formativa, se recuperiamo la funzione poetica e simbolica della liturgia cristiana.

Thursday, April 26, 2007

Specialissima!

Comprata la bici nuova! Allego foto...
1) lato sinistro:

2) trequarti posteriore:
3) lato destro:
4) trequarti anteriore:
(scusate per lo sfondo verde dei garage... e anche per il fatto che il blu del nastro e delle gomme rende abbastanza bene, ma non certo come dal vivo! :D )
Come si può notare, non ho ancora tirato via la pellicola dalle pedivelle... :| :o
Comprata da HS Sport a Grignasco (NO); negozio che consiglio... e mi son reso conto di non essere il solo a essermi trovato bene! Ah, se cliccate su "Officina" nella toolbar in alto, nella foto a sinistra (peccato sia piccola e non si veda) c'è anche il signor meccanico... :) :)
Caratteristiche principali: telaio alluminio, geometria sloping, taglia small (47 centro/fine reale, corrispondente più o meno a un 50-51 geometria standard); forcella carbonio; gruppo misto Campagnolo Mirage/Xenon, guanitura compatta 50-34, cassetta 13-26; serie sterzo integrata FSA 1" 1/8; ruote JetKit Kubrick; sella NSR (bella, leggera e abbastanza comoda, anche se un po' "duretta" per i miei gusti... mi ci abituerò); freni e pedivelle di produzione FRM ma marchiate NSR.
Provata ieri: ottime sensazioni! In pianura i rapporti sono ottimi, sia che si voglia andare di agilità che di potenza; ho fatto qualche strappetto breve con il 34 e si va su che è una meraviglia, complice anche la rigidità del telaio sloping. Per ogni evenienza, 34-26 è circa pari a 39-29... :o Cambia un po', in prima analisi positivamente, il comportamento in curva: invita molto a piegare, dato che rimane molto più stabile, ed è molto maneggevole in velocità. In discesa non saprei dire, non ho fatto "picchiate" lunghe. Dopo la breve sgambata di ieri (40 km), mi vien già voglia di rimettermici oggi! :D
Leggerissimi aggiustamenti da fare: sistemare la tacchetta di destra - il piede non lavora benissimo sull'esterno - e tutt'al più alzare la sella di un centimetro scarso. Forse potrei anche togliere il secondo spessorino della serie sterzo e abbassare il manubrio di 6-7 millimetri. Ci penserò!
Dimenticavo: in seguito all'arrivo del nuovo mezzo, se a qualcuno serve una piega manubrio standard e un attacco da 100 mm / 1"... svendo! ;)

Monday, April 23, 2007

Boris dancing

Muore a 76 anni l'ex presidente russo Boris Nikolaevic El'tsin. Ecco un altro personaggio cult per la mia generazione che se ne va. Controverso e discutibile, nonostante il suo porsi come alternativa di Gorbaciov è stato tuttavia, come il suo predecessore, un altro traghettatore della Russia dalla fase sovietica a quella post-sovietica.
Al di là di tutto, era uno dei nomi che quando quelli della mia età erano bambini o ragazzi giovani si sentivano tutti i giorni alla televisione, pur non sapendo esattamente di chi si trattasse... e la dicotomia El'tsin-Clinton ci sembrava un giochetto... beata innocenza (... nostra, ovviamente)!
Tutto sommato, mi dispiace per la scomparsa di un altro pezzo di anni '90... che periodo, diamine... :) Ricordarlo politicamente non mi piace... preferisco ricordarmelo così:

Ah, Boris dancing è un bel brano strumentale di Ian Anderson dal suo disco solista The secret language of birds (disco consigliato!), dedicato per l'appunto all'ex presidente e che fa riferimento, se non erro, proprio all'episodio ricordato dalla foto (il filmato fece il giro del mondo e colpì molto, all'epoca). Che i cambi di tempo (nel senso di time signatures) di quel brano fossero in qualche modo allusivi? :)

Saturday, April 21, 2007

Ciclolinks 2

Altri ciclolinks, sperando che gli altri vi siano piaciuti (e magari vi siano stati utili).

Pagine sulla bicicletta by Guido Rubino: preziosissimo archivio di informazioni, suggerimenti e approfondimenti sul mezzo meccanico per eccellenza... :D Veramente una miniera: cenni storici, utilizzo e conduzione della bicicletta, costruzione, tecnica, manutenzione e riparazione, scelta del telaio... insomma, passateci pure un mezzo pomeriggio e ne avrete tutto il profitto possibile.

Voce "Bicicletta" di Wikipedia: come ho potuto finora tralasciare la iper-esaustiva entry di Wikipedia sul velocipede? :o La lettura è tutta per voi; segnalo solo che grazie all'enciclopedia libera apprendo che fino a circa 20 km/h in piano l'energia necessaria per far muovere l'insieme ciclista+bicicletta è essenzialmente destinata a vincere gli attriti meccanici; la resistenza del vento entra in gioco a velocità più elevate.

Sheldon Brown's Bicycle Tech Info: S. B. è un tuttologo della bicicletta! Qui c'è veramente l'impensabile! Bookmark obbligatorio, la visita approfondita rischia di diventare molto impegnativa... :D :D Nota per i lettori più impressionabili: evitate l'ultima parte della pagina sulle bici a ruota fissa... (io vi ho avvisato, eh...). L'informazione che mi ha colpito di più (ma adesso vai a sapere dove si trova) è che la resistenza del vento varia col quadrato della velocità, mentre la potenza necessaria a vincerla varia col CUBO! Ecco perché faccio tutta 'sta fatica... grrrr... :D

Critical Mass Italia: esperimenti di "massa critica" anche nel nostro Paese. Approccio interessante, per quanto un po' "dogmatico" a una prima analisi... :p Da vedere, compresi tutti i siti linkati.

Thursday, April 19, 2007

The graduate

Fatta anche la discussione, oggi ho concluso gli studi universitari (mai dire mai, comunque...). La sensazione è molto da Il laureato, effettivamente. Bah, e come colonna sonora The sound of silence andava bene allora e va bene anche per me.
Comunque, congratulazioni a: me, Odette, Francesco 1, Francesco 2 e Sara. Discussione per tutti lo stesso giorno. :D

Wednesday, April 18, 2007

Ciclolinks

Ecco alcuni interessantissimi link relativi al mondo della bicicletta. Ce ne sono tantissimi, ne metto solo qualcuno particolarmente bello a mio modesto avviso. ;)

Ciclistica.it: un blog sulla bicicletta, dove si parla di diffusione delle due ruote, storie varie, un po' di tecnica, pensieri vari, un po' di satira ciclistica... :D Interessante e vario!

+bc: sito di un progetto milanese per la diffusione della bicicletta, con attività di officina libera, corsi di manutenzione, supporto ai pendolari bici+metropolitana, e così via. Pare tutto abbastanza nuovo, il materiale online è poco... ma invito gli amici milanesi a informarsi! ;)

Amici della bicicletta: altro sito simile al precedente, con base a Verona; è una ONLUS e le attività sono incentrate soprattutto sulla mobilità ciclabile e sul cicloturismo.

I cicli infelici: curioso blog dedicato alle biciclette... "derelitte" (sic!). Povere, alcune fan veramente pena... :(

Ciclografia: altre foto, questa volta "positive"... :D Alcune davvero molto belle. Blog recentissimo, a quanto pare; quindi... da sostenere e incoraggiare!

Movimento (fisso)
: sito strano, in un certo senso "poetico". Leggetevi l'introduzione, è una sintesi ottima e convincente dell'importanza della bicicletta (con una bella foto del mitico Binda!). Diciamo che è un po' "radicale" nelle sue idee, ma comunque non per questo meno valido. Comunque la storia dello scatto fisso... mah... :S :S :S

Bikebazar.com: vi serve la "materia prima", cioè un velocipede? Date un'occhiata nei vari negozi della vostra zona, ma anche su questo sito... hai visto mai... :D

Ne troverò anche degli altri...

Tuesday, April 17, 2007

121!

Secondo una "ricerca" fatta da una non specificata azienda di preservativi gli italiani hanno in media 121 rapporti sessuali all'anno. Sconvolgente pensare all'impegno che - a suo tempo... - mi ci vorrà per rimettermi in linea con la media... :D
Statistiche del cazzo (in senso metaforico, please).

DJ emoticon... :o

Pure l'emoticon animata del DJ... incredibalcibali.

(fonte: qui)

Friday, April 13, 2007

Tesoretto?

Ma perché attualmente si parla, in economia, del cosiddetto "tesoretto"? Intendo dire, perché proprio questo termine? Pensavo che l'allusione a Brunetto Latini fosse casuale... e se invece fosse deliberata?
Scrive infatti il maestro dell'Alighieri:

Poi vi presento e mando
questo ricco Tesoro,
che vale argento ed oro:
sì ch'io non ho trovato
omo di carne nato
che sia degno d'avere,
né quasi di vedere,
lo scritto ch'io vi mostro
i·llettere d'inchiostro.
Ad ogn'altro lo nego,
ed a voi faccio priego
che lo tegnate caro,
e che ne siate avaro:
ch'i' ho visto sovente
viltenere a la gente
molto valente cose;
e pietre prezïose
son già cadute i·lloco
che son grandite poco.

(grassetto mio, chiaramente)
Finora si definisce il perché del componimento. Dopodiché si fa anche più chiaro e introduce un
personaggio...

[...]
incontrai uno scolaio
su 'n un muletto vaio,
che venia da Bologna,
e sanza dir menzogna
molt' era savio e prode;
ma lascio star le lode,
che sarebbono assai.

E chi sarà mai che viene da Bologna ed è savio e prode??? Vabbè, il nostro è emiliano, a rigore... ma all'epoca i riferimenti geografici erano approssimativi. Oppure è un riferimento alla "mortadella"... :D Forzando un po', da scolaio a "professore" non ci passa quel tanto...
Più avanti nel poema si parla invece di un bel paese definito ricco per le spese... allegoria abbastanza moderna... :D :D :D

Ma doppo la Sua morte
sì son gente raccorte
e sono oltre passati,
sì che sono abitati
di là, in bel paese
e ricco per le spese.

La situazione diventa quasi esplicita al capo XVIII, allorché pare adombrato un confronto tra i due leaders politici italiani attuali... leggere per credere...

Allora il cavalero,
che 'n sì alto mestero
avea la mente misa,
se n'andò a distesa
e gìsene a Prodezza;
e quivi con pianezza
e con bel piacimento
e disse il suo talento.
Allor vid' io Prodezza
con viso di baldezza
sicuro e sanza risa
parlare in questa guisa:
“Dicoti apertamente
che tu non sie corrente
a far né a dir follia,
ché, per la fede mia,
non ha presa mi' arte
chi segue folle parte;
e chi briga mattezza
non fie di tale altezza
che non ruvini a fondo:
non ha grazia nel mondo.

E chissà che la folle parte e la mattezza non siano state da qualcuno interpretate come riferimento al "tradimento" dei dissidenti di Rifondazione sulla questione Afghanistan... :D
Tuttavia il vero riferimento alla situazione economica, ragion per cui non è detto che il termine "tesoretto" sia stato casuale, è verso la fine:

Ma colui c'ha divizia
sì cade in avarizia,
ché l'avere non spende
e già l'altrui non rende,
anz' ha paura forte
ch'anzi che vegna a morte
l'aver gli vegna meno,
e pu·ristringe freno.
Così rapisce e fura,
e dà mala misura
e peso frodolente
e novero fallente;
e non teme peccato
d'anstar suo mercato
né di cometter frode,
anzi 'l si tene i·llode;
di nasconderlo sòle,
e per bianche parole
inganna altrui sovente,
e molto largamente
promette di donare
quando no'l crede fare.

Una vera e propria dichiarazione di politica economica... Basti commentare il peso frodolente (la pressione fiscale eccessiva...) o il fatto di promettere di molto largamente [...] donare pur non avendone la disponibilità. :D :D :D
Vabbeh, ho scherzato... a questo punto, conoscendo la maggioranza dei politici, dovrei mettere un bel disclaimer, onde evitare che la mia analisi venga presa sul serio qualora qualche parlamentare per puro caso capitasse su questo mio post. Con l'indicizzazione di Google non si scherza... :o :D
Con tutto che ho omesso di accennare al capo XXI del Tesoretto, ove Brunetto Latini parla dei sodomiti... brrrr... Bah, eppoi, a sentire Dante, anche il Latini non è che stesse messo molto bene in merito... :|
Dimenticavo: per una buona edizione online, ecco il Tesoretto su LiberLiber. Lettura interessante, detto per inciso. Tra l'altro, la metafora del viaggio, fondamento della dantesca Commedia, è presente anche qui.

Thursday, April 12, 2007

Campanella

Tuttora, è la migliore esecuzione dello Studio sulla "Campanella" di Paganini by Franz Liszt che io abbia ascoltato: Earl Wild e un bel Bosendorfer. Volendo fare i pignoli pignoli, salta una notina al min. 1 e 8 secondi. Inezie. Lo posso dire solo perché l'ho ascoltato due volte di seguito da tanto mi piace.
Per chi desidera la partitura: qui.

Tuesday, April 10, 2007

The Italian way

Caustico come sempre, e per questo di solito non molto da me apprezzato, tuttavia il Robecchi sopra Pasqua non è male e sforna un fondo per Il manifesto di domenica che sintetizza e coglie nel segno a proposito dell'affaire Telecom.

Quanto a eleganza e raffinatezza, il capitalismo italiano si colloca in un ambito che sta tra le gare di rutti e l'elezione di miss maglietta bagnata. Ha tutti i difetti del capitalismo, che sono parecchi, e in più è italiano, cioè furbetto e pecione, assistito e aiutato, per essere precisi aiutato a fare soldi suoi con i soldi nostri. Ora che si parla tanto di Telecom (se la vogliono comprare texani, messicani, francesi, spagnoli, marziani e chissà chi altro), la tentazione di andare a cercare in archivio notizie di dieci anni fa è forte. Dieci anni fa, ci pensate? Quando la destra italiana decise di privatizzare Telecom per darla in mano ai «capitani coraggiosi». Se non vado a cercare in archivio è per un solo motivo: potrei scoprire, scoraggiandomi parecchio, che non fu per niente la destra a compiere quell'immane cazzata, ma una sinistra affascinata dal capitale, dai suoi trucchetti e dal suoi Tronchetti, che giocava alla merchant bank con l'entusiasmo stupito di un bambino che scopre il Monopoli.
In generale, il capitalismo italiano funziona in tre semplici passaggi. Primo passo: si urla e si strepita perché un'azienda è pubblica, segno di medievale arretratezza. Secondo passo: la si compra a prezzi stracciati, e si giustifica lo sconto con il fatto che in questo modo si modernizza il paese. Terzo passo: modernissimi ma indebitati fino al collo, la si vende agli stranieri (grande distribuzione, autostrade, Telecom, eccetera eccetera).
A questo punto interviene la politica. Eh, no! Agli stranieri no! E si scopre che la rete telefonica è un settore strategico. Cioè esattamente la stessa cosa che dicevano dieci anni fa quelli contrari alla privatizzazione, trattati come trogloditi, passatisti, premoderni, fessi e conservatori. Mentre i moderni si vede, dopo dieci anni, che bella figura!
A pensarci, le gare di rutti sono più eleganti. Hanno il pregio che a un certo punto si smette, e si torna a casa pensando a quanto si è scemi. Una cosa che col capitalismo italiano non succede mai.

(fonte: qui, ma l'ho copiato e incollato perché magari poi dal sito lo tolgono... :| )

Sunday, April 08, 2007

Ricerca in Italia

Ricevo (da Rebecca) e pubblico ben volentieri.

ciao a tutti vi chiedo 30 secondi d'attenzione e altrettanti d'azione.
Come sapete frequento la scuola di Dottorato in Biotecnologie Industriali a
Milano.
Quello che forse alcuni di voi non sanno è che la situazione dei
dottorandi di ricerca in italia è pressoché esilarante; la borsa è bassa
(circa 800 euro al mese per 3 anni ), pagata bimestralmente e non viene
aggiornata dal 2000 (con un decreto del 1998), cioè ben prima dell'arrivo
dell'euro e del raddoppio dei prezzi che ciò ha causato.
Ora per di più la nuova finanziaria, senza sfiorare minimamente lo
stipendio, ha aumentato i contributi pensionistici dovuti allo Stato per
cui la borsa, se possibile, è ulteriormente diminuita (di circa 150 euro
all'anno).
I dottorandi di ricerca sono responsabili di molta della ricerca che si fa
nel nostro paese, ma anche della didattica universitaria visto che tengono
corsi, lezioni, esami e laboratori e credo siano in generale una risorsa
di questo paese, visto che sono in potenza quei famosi cervelli che, poco
stimati, fuggono all'estero.

L'ADI, Associazione Dottori di Ricerca Italiani, cerca di tutelare i
diritti dei dottorandi di ricerca e da tempo ha proposto una petizione che
chiede al governo di turno di innalzare a 1000 euro al mese la borsa. vi
chiedo, se volete e se ci credete minimamente (e se non l'avete mai fatto),
di firmare la petizione; lo potete fare, anche se non siete dottorandi a
questa pagina:

http://www.dottorato.it/milleeuro/

Inoltre in altri 30 secondi potete inviare questa mail ad un po' di persone
di vostra conoscenza, già sensibilizzati o disposti a sensibilizzarsi
sull'argomento, che secondo me riveste notevole importanza.
Grazie
Francesco Zerilli

Che dire... la ricerca è ESSENZIALE e i ricercatori che lavorano bene e coscienziosamente sono dei benemeriti; BASTA con lo sfruttamento di queste persone, che svilisce il loro lavoro e il concetto stesso di lavoro e di ricerca.
Io ho firmato. Fateci un pensiero anche voi. Tutti coloro che frequentano un'università conoscono l'importanza di avere dei ricercatori preparati.

Tristi notizie pasquali.

Nota Ansa.
Triste ma purtroppo prevedibile epilogo della vicenda dell'interprete afghano di Daniele Mastrogiacomo. Ne ricavo alcune amare constatazioni: 1) l'assurdità della scelta terroristica di ucciderlo; 2) il disinteresse dei mezzi di comunicazione per la VITTIMA di questa vicenda: quello che conta per i media è solo la notizia... ma non scopro nulla di nuovo; 3) il non sufficiente sforzo pubblico del governo italiano per una "restituzione di favori" ai corrispettivi afghani; 4) l'ormai consueta strumentalizzazione delle vittime (vedi punto 2) da parte degli esponenti politici, in questo caso dal centrodestra, facce di merda più del solito; 5) la meschinità della figura di Karzai.
Così anche a Pasqua dobbiamo vivere l'ennesimo lutto dovuto a un fallimento politico. RIP Adjmal, cerca di perdonare i tuoi barbari uccisori e ancor più chi ha tanto sottostimato la tua ormai perduta esistenza.

Aridaje coi test... speriam che sia l'ultimo (ma perché non so dire di no... :o :| )

1. Nome: Lorenzo
2. Nick: (solitamente) Radiant
3. Nomignolo: Lo'
4. Numero di candele che avevi sulla tua ultima torta di compleanno: nessuna torta di compleanno all'ultimo mio compleanno.
5. Data in cui di solito spegni quelle candele: sarebbe il 9 febbraio.
6. Onomastico? 10 agosto.
7. Animali domestici? No.
8. Altezza: 1.70 circa
9. Colore degli occhi: marroni
10. Numero di scarpe: 40, 41
11. Occhiali: no, solo quelli da sole.
12. Piercing: no
13. Tatuaggi: no
14. Luogo di nascita: ospedale
15. Fumi? no
16. Oltre alle sigarette fumi qualche altra cosa? none
17. Ti sei gia ubriacato? sì
19. Ti droghi? e dagli! NO
20. Con cosa? vedi 19
21. Perche’? vedi 19
22. Fatto mai il droga-test? no
23. Corri in auto? Bah... vado spedito, ma non è che corro.
24. Nutella? Non mi piace
25. Quanta? Zero
26. Fondente o al Latte? Fondente
27. Quantità? pochino, tende a nausearmi dopo poco (curioso, eh? :D )
28. Hai la patente? Sì
29. Quanti punti hai sulla patente? Dato che ne avevo 20 in origine e ne ho guadagnati due col premio dell'anno scorso, direi 22.
30. Ti alzi la mattina? Fortunatamente sì!
31. A che ora? 9 e mezza, 10
32. Dormi molto? Leggermente più di quel che dovrei.
33. Ti lavi prima o fai colazione? Prima ci si lava (ed eventualmente ci si rade) e poi si mangia
34. Ti vesti o scendi nudo? Scendo nudo da cosa? In strada? :o :|
35. Quanto ti piace la scuola? Con la scuola spero di concludere... a meno di non rientrarvi come insegnante hahahaha.
36. A che ora vai a dormire? Dopo mezzanotte
37. Sogno o incubo ricorrente? I miei sogni si presentano tutti una volta sola, senza repliche.
38. Treno o aereo? Treno.
39. Autostop? No, non mi è mai capitato e comunque non credo che lo farei.
40. Libro? Devo cominciare Padri e figli di Turgenev.
41. Ti sei gia innamorato? Yes.
42. Hai già amato qualcuno al punto di piangere? Sì, tempo fa.
43. Quante volte hai detto "ti amo"? Poche.
44. Quante volte l'hai detto ma non era vero? Mai. E che cacchio, si dice 'na cosa così per scherzo? :|
45. Quante volte ti hanno detto "ti amo"? Nessuna.
46. Quante volte te l'hanno detto solo per scoparti? Come se si potesse scopare dicendo "ti amo" ahahahaha ma che cazzo di domanda... comunque leggere 45 e dedurre.
48. L`ultima volta che hai vomitato? Un bel po' di tempo fa, fortunatamente.
49. Cosa? COSA HO VOMITATO? Ma che ne so...
50. Hai già avuto incidenti in macchina? Una volta mi hanno tamponato. Non era colpa mia.
51. Insalata con cipolla o senza? Niente insalata.
52. Auto o moto? Auto.
53. 3 porte o 5 porte? Nessuna preferenza particolare.
54. Sprite o 7up? Sprite.
55. Coca Cola o Pepsi? Per me son quasi uguali, non le distinguo.
56. Lemonsoda o Oransoda? Tutte e due.
57. Caffè normale o con panna? Normale, espresso.
58. Coperta o piumone? D'inverno il piumone è irrinunciabile.
59. Lasciare o essere lasciati? Si spera sempre che, dovesse sfortunatamente capitare, sia di comune accordo.
60. L'insalata che più ti piace? Cari miei, rileggete domanda 51 e deducete.
61. Numero favorito? 3, forse. Anche 2, a ben vedere.
62. Perche? Ma che ne so, 3 perché è il cosiddetto numero perfetto. 2 perché... tre è uno più uno più uno, una mera addizione; due è uno CON uno... Andrea G. Pinketts docet! ;) :D
63. Film preferiti? Wim Wenders, Il cielo sopra berlino; Mario Monicelli, L'armata Brancaleone; Giuseppe Tornatore, Nuovo Cinema Paradiso; Stanley Kubrick, Barry Lyndon...
64. Frase di un film? EHI TU PORCO LEVALE LE MANI DI DOSSO! (Ritorno al futuro parte 1).
65. Feste preferite? Bah... non sono un festaiolo.
66. Piatti preferiti? Pizza (come mai questa domanda c'è in tutti i test???)
67. Giorno della settimana? Uno vale l'altro. Ma la domenica "l'è 'l dì dal Signur"! ;)
68. Canzone preferita? Eeeeehhh quante non ne avrei..
69. Programma della televisione? Recentemente Blu notte.
70. Preferisci dare o ricevere? Preferisco il mutuo scambio.
71. Hai già nuotato nudo al mare o in piscina? No, e se devo dire la verità non mi ha mai attirato l'idea...
72. Ristorante preferito? Vercelli, La Piedigrotta (così facciamo un po' di pubblicità non richiesta ahahaha)
73. Fiori preferiti? La rosa, che è dei poeti il fiore (come ricorda Guccini)
74. Materia meno interessante? Filosofia della mente.
75. Sport da vedere in TV? CICLISMO!
77. Animale preferito? Gatto.
78. Squadra del cuore? Non ho una squadra del cuore e sono calcisticamente agnostico; non guardo quasi più neppure la nazionale...
79. Maradona o Pelè? Pelè.
80.Disney o Warner Bros? Warner.
81. Ristorante o fast-food? Ristorante.
82. Quando è stata l'ultima volta che sei stato fidanzato? Passiamo alla prossima, va...
83. Di che colore è il tappeto della tua stanza? Ho un bel parquet in camera.
84. Che nome aveva il tuo pupazzo preferito da bambino? La miseria... se me lo ricordassi... :o
85. Quante volte hai fatto l`esame per la patente? Una (anche questa è abbastanza costante nei test...)
86. Come ti vedi da qui a 10 anni? Spero con un lavoro e una casa per i caXXacci miei, ma preferibilmente vorrei fare il musicista professionista. Ho dieci anni? Ce la posso fare...
87. L`ultima e-mail che hai ricevuto? Gli auguri di Pasqua da parte di un carissimo amico che è andato a studiare negli Stati Uniti (ciao Ale!!! :) )
88. Sei già stato condannato per qualche crimine? No, sono tuttora incensurato.
89. Qual è il negozio che sceglieresti per spendere tutti i soldi di una carta di
credito? Un negozio di musica (dischi + spartiti + strumenti musicali e accessori)
90. Cosa fai di solito quando ti senti giù? Un buon viatico per i momenti di depressione è la musica di Haydn.
91. Qual è la parola o frase che dici più volte? Statisticamente credo che siano congiunzioni e articoli... :D
92. Qual è il nome dell'amico/a che vive più lontano da te? Fiorella (Cile. Ciao Fio'!!! Besos).
93. Qual è la cosa che ti fa più arrabbiare? Svariate, ma m'incazzo poco esteriormente.
94. Qual è la cosa più bella che esiste? Dovreste chiederlo al prof. Carlo Brusa, docente di Geografia presso l'Università del Piemonte Orientale... a richiesta fornisco ulteriori informazioni...
95. Segno zodiacale? Acquario.
96. Ascendente? Mai calcolato.
97. Bionde o more? Rosse!
98. Occhi o Sedere? Fantastica domanda, mi compiaccio... :@
99. Quali caratteristiche deve avere un ragazza/o x piacerti? Boh. Mica si può prevedere.
100.Somigli a qualcuno del mondo dello spettacolo? Non mi pare.
102. L'ultima storia seria? è ancora di là da venire...
103. Ti arrabbi spesso? Non è che mi arrabbio (vedi risposta n. 93), solo che son sempre incaXXoso.
104. Sei esuberante? No, o almeno non me ne rendo conto.
105. Egoista? Temo di sì, talora.
106. Permaloso? Un po', soprattutto in famiglia.
107. Burdellista? Casinista, vuoi dire? Ma no.
108. Cattivo? Cerco di esserlo il meno possibile, perché poi ci sto male.
109. Piaci alle ragazze? Chiedetelo alle ragazze, poi dite loro di farmelo sapere nel caso ahahaha.
110. Sei scaramantico? Poco.
111. Hai mai fatto qualche gesto di scaramanzia? Del tipo toccarsi i coglioni? Ogni tanto. Come direbbero gli antichi: testicula tacta, omnia pericula iacta. :D :D :D
112. Hai una migliore amica? Ce l'avevo.
113. Hai il motorino? Ce l'avevo (siccome la risposta è identica a quella della domanda precedente, non vorrei che si instaurasse un'equivalenza... lo dico a scanso di equivoci).
114. Credi nell’amicizia tra uomo e donna? Sì, sperimentata con grande profitto. Però segnalo l'interessante risposta della ragazza dal post della quale ho "fregato" il test: "no perché senza accorgersi si finisce con l'amarsi".
115. Stai a 130 a quanto vuoi arrivare? In che senso? In autostrada? Sto a 130, però se la strada è libera, il fondo è asciutto ed è un po' che non tiro la macchina, un paio di chilometri a tutto gas li faccio. Dopodiché si rientra nei limiti.
116. La tua fidanzata fuma? Non sono fidanzato.
117. La tua eventuale fidanzata se dovesse fumare ti darebbe fastidio? Mah, credo di no. Vero è che mi spiacerebbe se fumasse, perché fa male alla salute, e quindi vedere una persona da me amata che non si tratta bene non mi farebbe certo piacere (periodo involuto, non ho voglia di riscriverlo... :o )
118. La tua lei dovrebbe essere + grande o + piccolo di te? Più o meno stessa età, le storie con le ragazzine quindicenni o con le divorziate quarantenni non mi convincono molto, nonostante certi romanzi in voga oggidì... :@
119. E per l’altezza? Ah, grande o piccolo in quel senso! :D Non è un parametro molto rilevante per me.
120. Sei autoironico? Tantissimo.
121. Se la tua ragazza lavorasse ti darebbe fastidio? Fastidio? E perché mai? Il lavoro nobilita l'uomo e anche la donna.
122. Se tua figlia sposasse un musulmano? Posto che non sarei molto dell'idea di avere un figlio (la cosa meriterebbe un post a parte), se dovessi avere una figlia e lei volesse sposare un musulmano andrei alla cerimonia con molto piacere.
123. Cosa vuoi fare da grande? innanzitutto rileggete risposta n. 86, ma per gli sfaticati che non vogliono risalire il post, ribadisco: il musicista professionista (compositore, nello specifico).
124. E da piccola che volevi fare? Il macchinista ferroviere.
125. Ti e’ mai capitato di svegliarti in un fossa pieno di sangue e non avere più un
polmone? Risposta secca: no. Domanda della minchia, comunque.
126. Hai mai visto un cane e poi hai visto che in realtà era una zoccola? Puoi riformulare la domanda? Forse mi vuoi chiedere che ore sono... (Guzzanti-Quelo)
127. Tornare a casa puzzolente di fumo e di alcool e convincere i tuoi genitori che nel locale fumavano e la puzza d'alcool proviene dalla casa dei vecchietti del piano di sotto? Son mica deficienti i miei...
128 Quanto tempo ci impieghi per conquistare una ragazza? Mai fatte statistiche, anche perché non dispongo di un campione sufficiente... :|
129. La tua paura? Star male di salute; morire; che i miei congiunti e i miei amici stiano male e muoiano. Tragico, eh? :(
130. Sport? Ciclismo. Vedi risposta alla n. 75.
131. La cosa più pazza che hai fatto? è un po' lunghina da raccontare. Poi tutta 'sta pazzia non ce la vedo.
132. Come ti reputi? Molto autocritico, e pure così non basta a migliorare me stesso (risposta tautologica... che finezza ahahaha).
133. Quanto è durata la tua storia più lunga? Pochissimo, credo che a rigore non sia neppure cominciata.
134. Da 1 a 10 quanto sei portato per una storia seria? 8 e mezzo.
135. Sei vanitoso? No, non ne ho del resto particolare motivo.
136. Sai nuotare? Poco. Galleggio in virtù del principio di Archimede.
137. Dove vai al mare? Andavo in Toscana coi miei, ma saran cinque anni che non tocco acqua salata.
138. Con la famiglia? La risposta precedente è sufficientemente esplicativa.
139. Ti piacciono gli animali? In genere sì.
140. E i bambini? Mi mettono malinconia... :(
141. Sei fidanzato? None.
142. Il viaggio più bello? Nessuno in particolare. Non viaggio molto.
143. Perché hai fatto questo questionario? Per scazzo e perché in questo periodo ne ho fatti altri, quindi carichiamo un po' l'asse.

Saturday, April 07, 2007

Telegiornale di ieri

Tra le notizie principali, in rapida successione l'EFFETTO SERRA e il PREFETTO SERRA...
Poi stamattina ho visto che qualcosa del genere l'ha fatto anche il Manifesto nella pagina sportiva. Mi han fregato l'idea! :D :D

Monday, April 02, 2007

Ecco due spade

Faccio un breve post sul Vangelo della Domenica delle Palme appena trascorsa. Non per un'interpretazione strettamente teologica, per cui non mi sento competente, ma per rilevare il suo interesse anche dal punto di vista narratologico. Voglio con questo dire che, pure sotto un profilo semplicemente formale, è un gran bel brano e, oserei dire, un capolavoro nel suo genere.
Non posso riportare tutta la passione e morte di Gesù secondo Luca; prendo qualche brano significativo.

(Lc 22,14-18) Quando fu l'ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse: "Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio". E preso un calice, rese grazie e disse: "Prendetelo e distribuitelo tra voi, poiché vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non venga il regno di Dio".

Qui potete sicuramente notare la bipartizione della "premessa" di Gesù alla passione, di grande effetto patetico; il simbolo della distribuzione del calice è il perno del breve passo, in quanto si ricollega con le due affermazioni precedente e seguente: dato che egli non mangerà più la Pasqua e non berrà più il vino, implicitamente egli vuole comunicare un allontanamento da sé di questi elementi, che lascia per intero agli apostoli che lo accompagnano. Si noti anche il "frutto della vite", perifrasi tipicamente poetica per designare il vino.

(Lc 22,35-38) Poi disse: "Quando vi ho mandato senza borsa, né bisaccia, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?. Risposero: "Nulla". Ed egli soggiunse: "Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così una bisaccia; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. Perché vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: E fu annoverato tra i malfattori. Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo termine". Ed essi dissero: "Signore, ecco qui due spade". Ma egli rispose: "Basta!".

Questo punto è uno dei più drammatici dell'intera vicenda. L'atmosfera, difatti, non è quella della profezia di sventura (come anche capita nello stesso Luca), bensì quella di una previsione di ciò che accadrà una volta che tutto sarà compiuto; nulla è dichiarato con certezza e Gesù parla per simboli, di modo che gli apostoli stessi sono disorientati rispetto a quanto egli afferma. Il dramma sta per l'appunto nel fatto che tutti ignorano con precisione ciò che accadrà, e ricorrono alla loro esperienza ingenua per proporre un'interpretazione. Osservate l'ultimo scambio dialogico e noterete come in pochissime parole sia fatta intendere dall'evangelista la tragica incomunicabilità tra maestro e discepoli; la risposta di Gesù è a metà tra lo sconforto e la vera e propria angoscia.
Sono confortato nell'affermare questo dall'opinione di J. Kodell (Vangelo secondo Luca, Queriniana, Brescia, 1992, p. 146), che così commenta il brano: "In un messaggio diretto a tutti, Gesù chiede di ricordarsi delle istruzioni che aveva dato loro quando erano partiti per la missione di predicare ([Lc] 9,3). Era stato detto loro di confidare sulla provvidenza di Dio per le cose di cui avrebbero avuto bisogno. Ora, a causa dell'imminente crisi causata dalla passione e dalla morte di Gesù, e in vista della persecuzione che sicuramente si abbatterà sulla chiesa primitiva, Gesù dice loro di prepararsi per bene a questa battaglia, fino a prendere le armi. Egli parla in modo figurato per avvertirli della gravità della battaglia, ma essi lo prendono alla lettera, portando due spade. Il "basta!" mette fine a una conversazione che hanno preso in modo superficiale".

(Lc 22,39-46) Uscito se ne andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: "Pregate, per non entrare in tentazione". Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava: "Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà". Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo. In preda all'angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: "Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione".

Questa sezione è un vero capolavoro, dato che senza l'ausilio di nessun particolare dispositivo drammatico (come invece accade in Marco) rende perfettamente l'atmosfera di angoscia della morte che coglie Gesù (e, mi permetto di dire, l'uomo in generale...). Il monte degli Ulivi, tanto per cominciare, si richiama alla Domenica delle Palme in cui Gesù entra a Gerusalemme; ma, senza necessità di ulteriori spiegazioni, basta l'accenno per chiarificare il rovesciamento che si sta per attuare.
L'accenno al "tiro di sasso" può forse essere un'allusione al martirio? La butto lì... sarebbe una gran raffinatezza da parte di Luca.
Interessante il richiamo intertestuale dell'allontanamento del calice: come a tavola aveva allontanato da sé il calice della Pasqua, ora Gesù vorrebbe che fosse allontanato da sé anche quello della sofferenza. Di solito, è un collegamento che sfugge.
L'immagine dell'angelo che scende a confortare Gesù è davvero poetica nella sua semplicità espressiva: con poche parole al punto giusto l'evangelista stimola l'immaginazione del lettore, che è in grado di raffigurarsi direttamente la scena. Per completezza, segnalo qui un problema di filologia biblica, riportato in L. T. Johnson, Il vangelo di Luca, Elledici, Leumann, 2004, p. 311: "43. Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo: C'è qualche dubbio sul fatto che i due versetti seguenti appartengano o no alla composizione originale di Luca. Le testimonianze dei manoscritti sono abbastanza equamente divise, con forse una leggera preponderanza (secondo le regole) a scapito dell'inclusione. L'esclusione dei versetti darebbe ovviamente una "lettura più breve", che normalmente è quella preferibile. Ma la terza regola fondamentale della critica testuale è che è preferibile la "lettura più difficile", e in questo caso non è facile stabilire quale sia la più "difficile". Quelli che optano per l'esclusione sostengono che sono stati inclusi per proteggere la divinità di Gesù dallo scandalo della sua prostrazione. Ma l'apparizione di un angelo a questo punto del racconto è ovviamente "più difficile" da spiegare sotto altri aspetti, come attesta la tendenza dei lettori contemporanei a ometterli. La decisione va presa in base alla plausibilità tematica, e secondo questo criterio i versetti sembrano di Luca. Certamente il "confortarlo" o "dargli forza" (enischuò) fa parte della terminologia di Luca (At 9,19). Per quanto riguarda l'apparizione di un agente dal cielo, nessuno dovrebbe meravigliarsi di questo fatto, in qualsiasi punto del racconto di Luca (cf. 1,11.13.18.26; 2,9-10; 4,3; 9,30-31; 24,23; At 5,19; 8,26; 10,3.22; 11,13; 12,7-15; 27,23)! Notare inoltre che l'idea degli angeli che "servono" Gesù nel momento della prova si trova anche altrove nella tradizione (Mc 1,13).
Per quanto riguarda le "gocce di sangue" che tanto impressionano i lettori contemporanei, secondo gli esegeti moderni vi è un equivoco di lettura del testo evangelico. Sempre Johnson, op. cit., p. 311: "il suo sudore diventò come gocce di sangue: Il testo non dice che Gesù "sudava sangue" per una specie di reazione fisiologica allo stress, ma stabilisce un paragone (hòsei) tra l'abbondanza del sudore (in grosse gocce) e le gocce di sangue (per il sudore degli atleti nell'agon come segno del loro sforzo, cf. Epitteto, Discorsi, 1,24,1-2)". L'immagine è ovviamente molto forte, ma è una figura retorica: ma appunto per questo, anche qui grande ricercatezza di Luca -. purtroppo quasi mai colta, sembra che il lettore preferisca "vedere il sangue"...! - con l'unico punto realmente patetico del passo.

(il post è diventato più lungo di quel che pensavo... mi lascio sempre prendere la mano, diamine... :o )