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Friday, January 19, 2007

Come eravamo... :|

Trovata per caso cercando con Google immagini se ci fossero online vecchie foto di Marco Boato: galleria di volti noti nel loro stato attuale e com'erano a inizio anni '70.
Highlights: Giuliano Ferrara (peccato che la foto sia piccolina...), Paolo Liguori (INCREDIBILE), Massimo Cacciari. Invece Flores D'Arcais, Capanna e Sofri son praticamente uguali... :D

Thursday, January 18, 2007

Where is the heart???

Beh... i problemi di Q. I. di George "Johnny Walker" Bush sono ormai proverbiali... certo che però nemmeno sapere con precisione localizzare il proprio cuore... ci arrivano persino i bambini a sinistra nella foto...

(l'ho trovata e bellamente fregata qui... sentiti ringraziamenti al proprietario del blog che ha fatto sì che potessi ammirare questa chicca)

Tuesday, January 16, 2007

Garantismo

Rutelli dice oggi che "bisogna rivedere i coefficienti delle pensioni". Suppongo al ribasso, se ha detto "rivedere"... La motivazione è interessante. Il ministro afferma infatti che in questo modo "si potrà garantire la pensione anche ai ragazzi di oggi". Ragionevole. Peccato che quanti erano ragazzi 35 anni fa pensavano di andare in pensione con delle condizioni un tantino più rispettose di quelle vigenti oggi. Volendo fare del garantismo, non si potrebbe cominciare con loro? Vero è che fino a non molto tempo fa il sistema previdenziale era, per così dire, "ipertrofico" e permetteva pensionamenti, sia pure con la minima, dopo periodi contributivi veramente brevi. Ma quelli che si sono sbattuti per una vita, perché devono pagare per sé, per i baby-pensionati e anche per figli e nipoti?
Questo per dire che quando un politico parla di garantismo, c'è come minimo da drizzare le orecchie. A buon intenditor....

Monday, January 15, 2007

Cesarone

Casualmente ieri sul tardi (mezzanotte?) mi sono imbattuto nel programma serale di LA7. Antonello Piroso conduce Niente di personale, programma di interviste e confronti che, stando alla pagina sul sito dell'emittente, si propone di sviscerare e studiare analogie e differenze tra destra e sinistra. Non prima di aver definito, se possibile (e con non poche difficoltà, suppongo...), che cosa sono queste due strane entità della politica italiana.
(Potrei dire la mia opinione in merito, ma innanzitutto già di suo non è molto chiara... e poi mi ero riproposto di parlare del programma... Magari un'altra volta, eh...)
Ho beccato, dunque, per puro caso l'ultima parte della trasmissione, in cui vi era una lunga intervista a... e chi ti trovo! Il Cesarone nazionale. Che non è Maldini, non è Ragazzi (per quanto molti abbiano problemi di caduta di capelli) ma è proprio lui: il campione di pesi massimi industriali Cesare "Iron Man" Romiti. Così, nell'ordine, ho scoperto che il nostro è del 1923 (coscritto di mio nonno... e di aspetto, per quanto parecchio invecchiato anche lui, sta pure meglio di mio nonno, il che è tutto dire!).
Diciamo che, nonostante il carattere dell'intervista fosse abbastanza "rilassato" (il che non è necessariamente un male) e quindi non siano effettivamente stati toccati temi scottanti... solo sfiorati, diciamo... beh, era una cosa tranquilla e gradevole. Dal punto di vista anedottico, soprattutto... : Highlights della serata: 1) al Romiti viene mostrata una foto di Totti, e lui: "Chi è quel signore sulla destra? Un calciatore, forse..." (se l'ha fatto apposta, gli è venuta bene); 2) l'ex a. d. Fiat ha svelato perché al funerale di Agnelli ha assistito alla celebrazione sempre in piedi: una volta i due andarono a messa a Villar Perosa, e l'Avvocato stette alzato tutto il tempo. Romiti gli chiese lumi e l'altro gli disse che, siccome non andava spesso in chiesa, le volte che vi ci si recava aveva l'impressione di dovere di più al Padreterno, e quindi si "autoinfliggeva" un "sacrificio"supplementare. Mah... convinto lui... Comunque Cesarone, per ricordare Agnelli, ha trovato giusto ripetere il gesto.
Valutazione sul programma: boh, non saprei. Questo modo di fare interviste non è che mi dispiaccia... lo preferisco per esempio a quello della Annunziata, che cerca sempre il punto limite del suo interlocutore e così facendo crea una tensione spesso ingiustificata (IMHO). Diciamo che l'abilità di Piroso sta nel tirare fuori un po' la personalità dell'intervistato (lo si notava già nelle altre sue trasmissioni) più che le sue idee pubbliche. Se politicamente non è molto utile, lo è sicuramente dal punto di vista della valutazione umana. Porre l'interlocutore di turno in uno stato in cui sia libero di esprimersi, pur con delle domande prefissate, è un buon sistema per "spogliarlo" della veste pubblica che è spesso falsante rispetto al proprio temperamento, e nella quale egli, pur parlando di aspetti anche maggiormente personali, rimane attaccato alla propria immagine. Quindi, nulla di male. Fa un po' da evidenziatore: se uno già di suo è borioso, buonista, affabile, filantropo, nostalgico ecc., facilmente lo si potrà notare con chiarezza in un contesto del genere.
Dato che, a quanto ho capito, nella prossima puntata vi sarà Berlusconi (e, verosimilmente, si parlerà di lui), sarebbe interessante verificare l'assunto di cui sopra (indovinate quale termine prima elencato verrà, secondo me, evidenziato?). Ma, sinceramente, stante il fatto che meno lo vedo alla TV meglio è, preferirei essere altrove a fare qualcosa di meglio...
Ah, dimenticavo (sempre su Cesarone): è stata rievocata la celebre battuta di Gino & Michele. Quale? "Agnelli porta l'orologio sopra il polsino. Romiti, per non essere da meno, porta le palle sopra i boxer". :D :D :D

Saturday, January 13, 2007

Accentate, pt. III

Leggendo A ciascuno il suo (classico di Sciascia) ho notato un uso delle accentate differente da quello che ho illustrato nei precedenti post(s) su quell'argomento. Non è un errore, ma è semplicemente un uso diverso da quello oggi prevalentemente diffuso. Comunque, c'è una certa logica.
Vado a illustrare il tutto.
L'edizione in questione è la Einaudi 1966 (ottava edizione), di cui accludo una pagina di esempio con l'accento acuto su "i" e "u":


(ingrandite, altrimenti 'un si vede nulla)
Il sistema standard, come ricorderete, prevede tutti accenti gravi (ì, ù, à, è, ò), salvo i casi indicati di uso dell'accento acuto (-ché, sé, né). Se osservate, in queste due pagine trovate
"í" ed "ú"; esempi: "cosí", "sí", "piú". Come mai? :| :| :|
Il sistema "alternativo" è dovuto propriamente a una logica diversa di segnatura, che hai anche i suoi punti di forza. Praticamente funziona così: 1) accento GRAVE per TUTTE le vocali APERTE (à, è, ò); 2) accento ACUTO per TUTTE le vocali CHIUSE: ó ed é negli ovvi casi già esposti, í ed ú perché sono giocoforza chiuse (provate a pronunciare una "i" italiana aperta... :o ).
Il sistema standard - lo ricordo - prevede che si usi l'accento grave anche per "ì" e "ù" dato che per esse, così come per la "à", non si può distinguere il grado di apertura (in italiano, il grado di eventuale apertura anche della "a" non ha significato).
Come vedete, entrambi i sistemi hanno una certa logica. A voi la scelta... tenuto presente che, se scrivete al computer, il sistema standard è l'unico praticabile, non essendovi i tasti per "i" e "u" con accento acuto... a meno di non smanettare continuamente coi codici ASCII o con la mappa caratteri per gli utenti Windows... :D
Riferimenti: il solito Serianni, ma anche Dardano/Trifone, La lingua italiana, Zanichelli, un'altra guida molto valida, ben più sintetica e di certo non comprensiva di quasi tutto lo scibile grammaticale come il Serianni invece è, ma un ottimo prontuario per la maggior parte dei casi.
Non ho controllato se la Einaudi ha mantenuto quel suo standard di accentazione anche in tempi recenti o si è "convertita" al mainstream (!!!) in questo senso. Vero, avrei dovuto farlo per completezza... ma... non ne avevo proprio voglia... se qualcuno lo fa al posto mio, gliene sarò grato (commentare all'uopo, con esempi, please... :D :D)

Thursday, January 11, 2007

Tutto questo è successo prima

… me ne sono accorto un pomeriggio, alla Casa dello Studente di Pisa. Si aspettava il Gran Premio di automobilismo, e il telegiornale aveva parlato di un grosso incendio che divampava a Todi. Interruzione del programma, tigì speciale, e nel silenzio sospeso un mormorio di apprensione: – Todi… Todi… – ed era invece la prima nave argentina colpita dai siluri britannici che affondava nell’oceano: boato di giubilo, pugni di esultanza a fendere l’aria, vittoria! vittoria!, tutti in piedi… E le Ferrari via a vincere sportello contro sportello, i polmoni dei marinai argentini a gonfiarsi d’acqua salsa…

… ’cause the Times, They Are a Changing

… insensibilmente, gli autunni cessarono di essere caldi e le primavere fondamentali. Gli inverni li scoprimmo sempre più freddi, sempre più lunghi. L’estate, come prima, ci rimase buona per andare in vacanza…

… durante quegli anni furono venduti e acquistati titoli e azioni vaporosi come gas leggeri, finché il grande Zeppelin, sollevatosi da terra, urtò contro le punte di cristallo del lampadario, ed esplose. Qualcuno si spazzò i detriti dalla giacca con un gesto della mano, altri rimasero sepolti, altri ancora pulirono il pavimento. Il gioco fu così divertente da essere replicato molte volte…

… per Natale la televisione regalò una rivoluzione in mondovisione, con divertimento e soddisfazione quasi unanimi. Un vecchio dittatore pietrificato in una smorfia di stupore scoprì che, anche nella televisione, non tutto è finzione…

… ragazzini troppo a lungo cresciuti nella bambagia smisero di mirare al cuore dello Stato colpendo il questurino, il portaborse o l’usciere di Montecitorio, mentre uomini senza volto, seri e maturi, passavano dalle canne mozze alle autobomba. In uno degli ultimi scampoli di asilo infantile un industriale morì durante un gioco più grande di lui, e di quasi tutti i partecipanti. Anni dopo il gioco fu ripreso per caso e concluso da un omicidio per interposta persona. L’esecuzione fu affidata a me, ma non ne fui informato. Sono sempre stato troppo buono, uno di quelli che si fidano…

… alcuni cantanti continuarono a morire, come negli anni Sessanta, ma con meno clamore, in genere. Ian Curtis si impiccò, John Lennon fu ucciso a revolverate, David Crosby si convinse di essere la prossima vittima e fu arrestato con una pistola nella tasca della giacca (e centoventi chili di ciccia, più o meno), e quando si disse che Cat Stevens, convertitosi al partito degli dei ingiusti e sanguinari, aveva inneggiato all’assassinio di Salman Rushdie nessuno gli mandò a dire just relax, take it easy… Qualcun altro morì di cancro, ma i suoi amici non glielo dissero per non guastare lo show-business, il libro-remember, il film-reliquia e l’album già pronto per le esequie: finiti gli anni ruggenti e gli anni di piombo, anche la musica si adattò (non sempre) ai ritornanti anni di merda…

… qualcuno scolpì Modigliani falsi col Black’n’Decker, e Salvator Dalì morì mentre il suo segretario firmava decine di Dalì autentici. Tre tele di Bacon furono rubate, e solo due furono ritrovate prima della sua morte…

… le guerre divennero sempre più banali, e qualcuna fu trasmessa per televisione, ma il grande scoop della Guerra Definitiva fu annullato per l’insolvenza di uno dei partecipanti. I biglietti già venduti non sono ancora stati rimborsati…

… solo gli operai continuarono, imperterriti, a scivolare giù da impalcature, ponteggi, passerelle prive di corrimano, pensili senza parapetto, cercando invano di librarsi in aria come uccelli dalle ali sottili. Ministri, capi del governo e generali avevano purtroppo finito la scorta di medaglie al valore e onorificenze al merito – di strette di mano, unta di grasso e calce, fangosa o polverosa, neanche a parlarne! L’impasto di ossa, carne, sangue, tute, fango, grasso, vite, passioni che continuano a lasciare nelle fabbriche e sui selciati contribuisce ancora, per fortuna, a fornire quell’indispensabile senso di continuità alle umane vicende, altrimenti condannate a un indescrivibile caos di soluzioni di continuità…

… da un’intervista a Pino C., romanziere italiano:

Perché il mio personaggio vomita sempre? Perché credo che vomitare sia l’unico atteggiamento etico possibile nei confronti degli anni Ottanta…

Istantanee dal catalogo dell’Esposizione permanente:

Migliaia di ragazzi inerpicati sopra un muro sbrecciato.

Un piccolo uomo fermo al centro della strada blocca quattro carri armati.

Un calciatore con la maglietta azzurra le braccia aperte la faccia felice e un sorriso da bambino.

Un uomo soffoca sommerso da una valanga di corpi ammassati con colori e sciarpe della propria squadra.

La Bastiglia invasa da bandiere rosse in un giorno di vittoria.

Roma invasa da bandiere rosse in un giorno di lutto.

Una navicella spaziale esplosa traccia una biforcazione di fumo bianco nel cielo.

Autobus urbani drappeggiati con lenzuola pieni di corpi straziati via dalla stazione di Bologna…

(di questi non ci sono foto, ma io li ho visti, ve lo giuro, giù per via Indipendenza, quel pomeriggio…)

… e ancora presidenti e first-lady, attori e atleti, uomini comuni e non, bambini sazi e affamati, vecchi…

… Il Lance Haffner’s TKO Professional Boxing Game («The Ring», nov. 1991, $ 2.50, pp. 48-49) ha stabilito che Muhammad Ali è stato il più grande pugile di tutti i tempi, ai punti su Joe Louis il bombardiere nero – che sino alla penultima ripresa era in vantaggio, ma l’ultima ripresa di Cassius, quel destro-gancio-destro…


knockdown!

… Ali dances and shouts and smiles to the fans, Louis takes command in the championship rounds, pinning Ali against the ropes and punching strongly to the mid-section. Ali recovers in the 14th, and, at the start of the 15th, waves Louis toward him. Ali then hammers Louis with a right-hook-rught combo and scores the bout’s only knockdown. It is enough to secure him the decision.

Scoring: 144-142, 144-141, and 144-142.

(Joe Louis morto in miseria nutre i vermi al Cimitero degli Eroi, mentre Muhammad Ali seduto scruta la sua mano galleggiare silenziosamente fra sé e il tavolo centimetro dopo centimetro verso il bicchiere…

… ed entrambi avrebbero battuto Mike Tyson con una sola mano)

Verso la fine in molti si sono lavati la coscienza con detergenti ecologici, e per essere più credibili hanno cominciato a frequentare i sagrati delle chiese, alla ricerca di qualche bara su cui sputare.

Io ho vissuto…

Braves gens écoutez ma complainte

écoutez l’histoire de ma vie…

… ho vissuto per molto tempo con una ragazza che amavo, anche se non ha mai saputo fare un caffè decente

… una ragazza che aveva amato la pittura, la boxe e la radio – e per qualche tempo anche me, credo

… una ragazza che una volta aveva anche amato la politica, come tutti noi; e che era poi riuscita a scivolare via da quello spettacolo assurdo e sanguinoso che chiamano Storia, come quasi tutti noi

… una ragazza che un mattino mi sono alzato, che ho messo i miei vestiti in una borsa, che le ho rimesso il cucchiaino nel barattolo del caffè e sono andato via.

Una ragazza che per sei mesi ogni mattino ho continuato ad ascoltare la sua voce per radio.

Che ogni mattino, per sei mesi, ho riempito la moka di caffè

ho messo la caffettiera sul fuoco

ho acceso il fuoco

ho aspettato l’emersione del caffè

ho respirato il suo aroma esplodere nella stanza

ho bevuto il caffè (continuando ad ascoltare la sua voce per radio)

senza avere il coraggio di maledirla.

Poi, una sera di settembre, è volata giù dalla balconata di una discoteca, con una strana porcheria che le girava nelle vene. Iddio raccoglie tutto ciò che cade con le sue grandi mani, mentiva un suo poeta: ma non quella sera…

Da allora, per molto tempo, sono andato a letto sbronzo.

Tutto questo è successo prima.


(Girolamo Di Michele, Tre uomini paradossali, Einaudi Stile Libero Noir, Torino, 2004, pp. 15-19)
Il testo completo di questo romanzo è disponibile sul sito dei Quindici. Stando a loro, sarebbe il primo caso (italiano, suppongo) di romanzo èdito in copyleft. Esperimento interessante, anche perché il romanzo è bello veramente. Compratelo, anche perché... ah, ma no, non ve lo dico io. Ottempero invece alla richiesta fatta all'inizio del file scaricabile all'indirizzo che vi ho dato.

L’autore e l’editore devolvono lo 0,5% dei proventi derivanti dalla vendita di questo libro a Emergency.
Questo libro è stato stampato su carta ecosostenibile CyclusOffset, prodotta dalla cartiera danese Dalum Papir A/S con fibre riciclate e sbiancate senza uso di cloro.
Per maggiori informazioni: www.greenpeace.it/scrittori
Si consente la riproduzione parziale o totale dell’opera e la sua diffusione per via telematica, purché non a scopi commerciali e a condizione che questa dicitura sia riprodotta
.
© 2004 Giulio Einaudi editore s.p.a., Torino


(giusto così? :| )

Conti pubblici pt. II

Nuovo record per il debito pubblico. Il vizietto di cui si accennava qualche post fa sembra non voler scemare... Come direbbe Manzoni, adelante con juicio, nella fattispecie al ritmo di circa 4 miliardi di euro al mese. Mah...

Personaggi poco raccomandabili... e molto raccomandati

Cari miei affezionati lettori, quest'oggi farò un post alquanto serio, derivante pressoché per intero dalla lettura di un lungo articolo del Sole 24 Ore, diviso tra il numero di ieri e quello odierno. Lettura davvero interessante e illuminante, in grado di chiarire con un esempio il modo tutto italiano con cui spesso si danno in gestione delle situazioni a personaggi che ho definito come da titolo del post.
Ora, siccome l'argomento è delicato e certamente non neutro politicamente, ben venga che quest'analisi sia dovuta a una ricerca (durata un mese, dice Carlo Gatti, autore dell'articolo) di una testata come Il Sole, organo di stampa di netto orientamento economico e uno dei meno politicizzati, a mio modesto avviso. Un po' di ricerca scevra da condizionamenti... beh, insomma, la faccio corta, non la si trova dappertutto.
Argomento: il signor Mario Scaramella, balzato agli onori della cronaca per il caso Livtinenko. Non mi addentro nella spy story invernale (non vorrei ritrovarmi anch'io con del polonio nella minestra... :D), ma parlo di quanto emerso dall'inchiesta del citato quotidiano su questo personaggio. Così, mi ricollego anche a un vecchio post di PF, in cui si accennava al problemino. E ci si chiedeva, tra le righe, "come mai...". Cerchiamo una risposta, dunque.
Dunque, prima di tutto, il signor Scaramella non ha avuto certo incarichi di secondo piano a livello istituzionale. Infatti, è stato consulente della famosa commissione parlamentare d'inchiesta detta "Mitrokhin", istituita durante la scorsa legislatura (leggi: Berlusconi) per investigare sull'attività del KGB in Italia durante la Guerra Fredda. Bene. Ora, il Corriere della Sera (leggi: Paolo Mieli... per non che si dica che queste cose le fanno i comunisti... :o) ha pubblicato qualche tempo fa delle intercettazioni in cui il senatore Guzzanti (presidente della commissione) e Scaramella lasciano intendere che il vero obiettivo della commissione stessa sarebbe quello di screditare Prodi mediante la dimostrazione che egli sia stato un agente segreto sovietico, o che almeno sia stato e sia in friendly relationship con i servizi di "oltre cortina" (come si diceva una volta).
E qui si dirà: beh, ma com'è possibile? Passi per Guzzanti, che magari è un po' di parte, ma questo Scaramella... insomma, se ha ricevuto un incarico di questa caratura, non sarà mica l'ultimo pirla...
Eh già.
Vediamo allora, sulla scorta dell'articolo di Gatti, il curriculum vitae del sunnominato Mario Scaramella. Comincia così: L'ascesa di Mario Scaramella, combattente ambientale, iniziò molto presto. Nel marzo del 1989, a soli 19 anni, fondò i Nuclei agenti di sicurezza civile, o Nasc, un microgruppo di 9 componenti legato a un'organizzazione ambientalista di destra, il Gruppo di ricerca ecologica. Pochi mesi dopo, il 12 settembre '89, firmò un protocollo d'intesa con l'assessorato all'Ambiente della Provincia di Napoli. Ma il colpo grosso lo fece quando ottenne una lettera dell'Alto commissariato antimafia in cui si raccomandava alla prefettura il rilascio del porto d'armi per gli operatori dei Nasc al servizio del 'commissario Scaramella'. A firmare quella lettera fu Luciana Villa, un'amica di famiglia dirigente del ministero dell'Interno."
Cioè, a 19 anni era un "commissario". Già 'sta cosa poteva far riflettere qualcuno... o no? Tra parentesi, il ministro dell'Interno all'epoca era Antonio Gava, il presidente del Consiglio era Andreotti.
All'epoca, comunque, il Nostro andava in giro coi suoi sottoposti a sequestrare edifici, pubblici esercizi e piccole imprese, finché non fu beccato da un carabiniere alquanto zelante e finì condannato "per usurpazione di titolo e di pubbliche funzioni". In appello fu poi mandato assolto, grazie a una gabola terminologica.
Il primo capolavoro di Scaramella, dopo lo scherzetto dei Nasc, è lo Srmc (Special research monitoring center), ente senza sede (!!!) che però ostentava contatti con centri spaziali e sedi accademiche statunitensi. L'unico collegamento vero era l'ex ufficiale Filippo Marino, che aveva collaborato coi Nasc e ora viveva a San Francisco. L'incarico più prestigioso fu una perizia per la procura di Reggio Calabria, che voleva individuare i resti di una nave affondata nel Mediterraneo e che, si pensava, trasportava rifiuti radioattivi. La perizia (è il caso di dirlo) faceva acqua da tutte le parti, col solo intento di ottenere un cospicuo finanziamento a favore dell'Srmc. Un giudice però si insospettisce e blocca tutto.
Scaramella cambia allora gioco e si inventa un organismo intergovernativo del tutto fittizio, definito Environmental crime prevention program (Ecpp). Scrive Gatti: "L'Ecpp nasce già... nato, con la «II Conferenza Plenaria» che si tiene a Napoli. La prima conferenza non risulta essere mai stata fatta. Probabilmente perché la migliore strada per convincere qualcuno a farsi coinvolgere era di presentare un programma intergovernativo già esistente. Dovendo creare una parvenza d'internazionalità, Scaramella decise di nominare tre special assistants, che in un comunicato presentò come «John Graham Taylor (Uk), Christian Trentolà (France) and Phillip Marino (Germany)». Il primo era un inesperto collaboratore di nazionalità inglese. Il secondo un giovane napoletano di madre francese il cui cognome era in realtà scritto senza accento finale. Il terzo, il suo socio Filippo Marino."
Il trucco dei nomi internazionalizzati è un giochetto da bambini... eppure funzionò! Organizzò convegni e conferenze, persino patrocinate dalla Nato. Poco tempo dopo, inizia pure a inventarsi titoli e cariche. Esempio 1: entrato in contatto col Dipartimento di scienze internazionalistiche e con il Dipartimento di scienza e ingegneria dello spazio dell'Università di Napoli, riesce a ottenere dichiarazioni di intenti e convenzioni-quadro su programmi da sviluppare con i suoi centri di ricerca. Dopodiché, scompare. Un annetto dopo, si scopre che Scaramella si è auto-dichiarato professore universitario, con tanto di potere di firma su certificati e diplomi! Denunciato all'ateneo, continuò comunque a fregiarsi di un titolo che non aveva. Salvo poi presentare le sue scuse al direttore di dipartimento: "«Gentile professore Oliviero, le scrivo per chiedere scusa a lei e ai suoi colleghi del dipartimento se nell'intervista pubblicata dal Mattino ho menzionato tra i miei titoli quello di direttore del Centro di politica spaziale e se con questo atto ho causato qualche disturbo»". Sempre così: 'è un equivoco'...
Esempio 2: nel 2001 gli capitò di ricevere il titolo di giudice onorario di tribunale. Per maggiore chiarezza, meglio linkare qui anche un riferimento normativo: D. M. Giustizia 4 maggio 2005. Insomma, in realtà nulla di speciale: l'art. 1 comma 1 del suddetto decreto specifica che "i giudici onorari di tribunale svolgono presso il tribunale ordinario il lavoro giudiziario loro assegnato dal presidente del tribunale, e possono tenere udienza solo nei casi di impedimento o di mancanza dei giudici ordinari". Punto. Il nostro amico invece... dice ai suoi interlocutori di essere nientemeno che un magistrato antimafia! :o Ovvio che, così, la buona impressione da lui suscitata sia stata ulteriormente amplificata... :|
Riassumendo: "
Per 18 anni Mario Scaramella si è presentato presso giornali, procure, organi nazionali e internazionali spacciandosi per professore universitario con cattedre a Napoli, Londra, Stanford, San José e Bogotà oltre che segretario generale di un'importante organizzazione intergovernativa, l'Ecpp". Oltre che, come si è detto, commissario a vario titolo e magistrato antimafia. Pazzesco. Ma da qui a venire assunto per la commissione Mitrokhin... non è così immediato, si capisce. Gatti spiega il procedimento: "la sua candidatura fu sponsorizzata da Lorenzo Matassa, magistrato distaccato a tempo pieno presso la Commissione Mitrokhin. Abbiamo perciò girato a lui la domanda: «Nel 2002 avevo incontrato Scaramella al convegno del Cira (il Centro italiano di ricerche aerospaziali che aveva ospitato un incontro organizzato da Scaramella, nonostante un'email di avvertimento che lo descriveva come un millantatore, ndr). In quell'occasione ebbi modo di intuire che aveva diretti rapporti anche con alti rappresentanti di pubbliche istituzioni russe. Ricordai quest'ultima circostanza circa un anno dopo allorché, presso la commissione Mitrokhin, si manifestò la necessità di acquisire la sentenza di condanna per tradimento irrogata nei confronti del defezionista del Kgb (Mitrokhin, ndr); per questo motivo prospettai al presidente Guzzanti la possibilità di utilizzare i contatti istituzionali del professor Scaramella in Russia».
Quando abbiamo chiesto che cosa c'entri il mondo spaziale con il Kgb, Matassa si è limitato a dire che i contatti di Scaramella al Cira «saranno stati dei militari, vicini al Cremlino... e poi comunque non ci sono "serviziologhi"».
Viktor Zaslavsky, storico russo da anni residente in Italia e membro sia della Commissine stragi che della Mitrokhin, non è d'accordo. «Innanzitutto il collegamento tra il mondo spaziale e il Kgb manca di presupposti logici - osserva - e poi non è vero che non esistono esperti». A lui, unico consulente russo della Mitrokhin, non fu comunque chiesto un parere sulla scelta. In realtà non gli fu chiesto mai nulla. «All'inizio presentai un piano. L'idea era di andare negli archivi russi, trovare documenti e analizzarli, anche perché i documenti esistono e si potevano trovare. Ma la Commissione non aveva alcun interesse a trovarli, e il mio piano non fu mai approvato. Da allora nessuno mi chiese più nulla», aggiunge".
Ammettiamo pure che sia così, dice Matassa. Tuttavia, dice anche un'altra cosa: "«Diciamo pure che io sia stato preso in giro - ammette oggi Matassa - ma non sono stato io bensì un intero organismo parlamentare a conferire l'incarico a Scaramella. E all'unanimità» (sento rumore di barili in scaricamento... [corsivo mio]). Che in questo non abbia torto lo dimostra il testo dell'intervento dell'onorevole diessino Valter Bielli nella seduta dell'11 dicembre 2003: «Nell'ambito dell'Ufficio di Presidenza integrato si è discusso... l'incarico da affidare al professor Scaramella... e in quella sede è stata manifestata una volontà unanime, dichiarandoci tutti d'accordo».
Il fatto che, nella Commissione Mitrokhin, Matassa non sia stato il solo a dare credito a Scaramella non giustifica però nessuno".
Non aggiungo altro, perché credo che le conclusioni siano lampanti. Vi dò soltanto i link alle due parti dell'articolo, dato che Il Sole 24 Ore è molto generoso e dà il suo materiale in pubblica lettura su internet praticamente subito (anche se non so per quanto tempo rimarranno online... affrettatevi! ;) ). Parte 1 e Parte 2. Buona lettura.
Spero che i link funzionino.
Come vedete, non ho fatto accenni al caso Livtinenko e gli annessi e connessi. Ciascuno può trarre la spiegazione che meglio ritiene soddisfacente. Tanto, dai suddetti presupposti, non ci sono molte possibilità.
Finisco con l'interemezzo umoristico. Ho osservato una certa somiglianza (... fratelli???) tra Scaramella e un certo individuo che molti miei conterranei riconosceranno sicuramente...

Tuesday, January 09, 2007

Niente in cambio

LISA

Che cosa ci faccio io qui? Questa è la domanda, Jimi. Perché sono qui e non altrove? Forse Lisa ha bisogno di Jimi, Jimi di Lisa. Ma l'amore è ben altro che bisogno o dipendenza. L'amore è amore, basta. Non devi aspettarti niente in cambio. Ma noi... noi ci amiamo ancora, Jimi? Che cosa ci fa qui Lisa?


(la prima scena di Nirvana, Gabriele Salvatores... rivisto ieri with Jack Venttoni)

Monday, January 08, 2007

Jean Paul?

Trovata grazie a Blogitalia.it:

La prima striscia interamente ambientata a Vercelli (sic!) e che non fa ridere.

Che perla (vabbeh, scusate la monotonia dei miei commenti moderatamente entusiastici...).

Friday, January 05, 2007

Ogni tanto, un po' di frasi

Mi raccomando: non rimanete prigionieri di queste frasi! :D :D (qui lo dico ridendo, ma lo penso veramente: le frasi, specialmente quelle più serie rispetto alle seguenti, possono essere anche utili e fornire un buon viatico per certe situazioni della vita, ma non bisogna farsi imprigionare da esse...).

La lunghezza di un minuto dipende dal lato della porta del bagno in cui ti trovi. (Ballance)

"Cosa ne pensi del mare inquinato pieno di chiazze di catrame?"
"Ma il mare è così perché non l'hanno ancora finito. Quando l'avranno asfaltato tutto si potrà andare a Cagliari direttamente in macchina". (Bruno D'Alfonso)

Era un mondo adulto. Si sbagliava da professionisti. (Paolo Conte)

La vita è meravigliosa. Senza, saresti morto. (Leopold Fechtner)

Ma dottore, io mangio un sacco di frutta: metto sempre tre ciliegie in ogni Martini! (Martin Short)

"Figliolo, quanto tempo è che non ti confessi?"
"Saranno 10 anni..."
"Ah, sei venuto a costituirti..." (Paolo Rossi)

I referendum abrogativi. Dove per dire sì devi votare no. E per dire no devi votare sì. Come se uno andasse a sposarsi e il prete dicesse: "La vuoi mandare a cagare?". "No". "Allora vi dichiaro marito e moglie". (Beppe Grillo - PESANTE questa! :o )

Chi non ride mai non è una persona seria (Chopin - QUANTO AVEVA RAGIONE! :D )

Ho smesso di credere a Babbo Natale quando avevo sei anni. Mia madre mi portò a vederlo in un supermercato, e lui mi chiese l'autografo (Shirley Temple)

Se pensate che l'istruzione sia costosa, provate l'ignoranza. (Derek Bok, rettore ad Harvard)

Ai miei tempi sì che si faceva il vero cinema, quello con la A maiuscola (Gina Lollobrigida, durante un'intervista...)

Sono andato ai mercati generali: non mi volevano vendere nulla di specifico. (Steven Wright)

Tra il dire e il fare ci sei di mezzo tu. (Giorgia Todrani)

Il riso è il percorso più breve fra due persone (Victor Borge)

Nella botte piccola c'è il vino buono... ma finisce subito e sa di tappo! (De Marchis)

Le decisioni impetuose e audaci in un primo momento riempiono di entusiasmo, ma poi sono difficili a eseguirsi e disastrose nei risultati. (Tito Livio)

Se passi troppo tempo a riscaldarti, perderai la gara. Se non ti riscaldi affatto, può capitare che tu nemmeno la finisca. (Gianni Bugno - anche sotto metafora, funziona...)

I grandi amori si annunciano in modo preciso. Appena la vedi dici: "Chi è questa stronza?" (Ennio Flaiano - AHAHAHAHA che perla!)

Esitare va benissimo, se poi fai quello che devi fare (Bertolt Brecht)

Preferisco avere all'incirca ragione che precisamente torto (John Maynard Keynes)

Conti pubblici

Secondo uno studio della CGIA Mestre, riferito da Adnkronos, negli ultimi 25 anni per ben 17 volte l'aumento di spesa pubblica dello stato ha superato l'aumento delle entrate. Il fatto curioso è che, come ben si sa, può capitare l'anno in cui si rischia un po' col deficit per ragioni di carattere contingente... nulla di male, se il Parlamento avalla il tutto; e invece, stranamente, per tutto il decennio 1981-1991 si è avuto un fenomeno di questo genere...
Allora mi son detto: chi c'era al governo all'epoca? Riferitevi pure a Wikipedia, ma vi faccio io qualche cognome, giusto per capirci: Craxi (in tutto il suo periodo), De Mita, Andreotti. E, purtroppo, anche Spadolini e Fanfani (dico "purtroppo" perché da loro non me lo sarei aspettato).
Non sono un economista, ma proprio non capisco, da piccolo risparmiatore delle balle, che senso abbia indebitarsi per dieci anni di seguito con la scusa dello sviluppo... :

Wednesday, January 03, 2007

Quesiti

Frase trovata scritta su una panchina del parco:

SECONDO VOI, STAREBBERO BENE INSIEME UNA NANA E UN BALBUZIENTE? RISPONDETE IN TANTI, SI NECESSITANO OPINIONI.

Beh, che dire... a parte una certa ricercatezza formale ("starebbero bene" topicalizzato mediante inversione del normale ordine SV in VS, d'altronde abbastanza comune nelle interrogative colloquiali, ma non così ovvio almeno nella forma scritta; la finezza di "si necessitano"), il quesito è interessante e anche un tantinello inquietante.
Soprattutto, provate a fare un po' di reverse engineering linguistica delle intenzioni che hanno portato l'anonimo estensore a vergare detta frase... poi ditemi, eventualmente, a che risultati siete pervenuti. :o :o :o

Tentativi di traduzione

Siccome sono in settimana dreamtheateriana, ascoltando Raise the knife mi son chiesto che volesse dire il testo. Quello non è un grosso problema, per quanto riguarda il senso letterale (basta internet, insomma...). Però di traduzioni non ne ho trovate [... neppure sul sito degli Italian Dreamers, dove vi sono invece testi e traduzioni degli album - questa è invece un'outtake di Falling into infinity... peccato non sia finita sul disco... :( ]. Allora mi son detto: è un casino di tempo che non traduco nulla, vediamo se ne sono ancora capace. Risultato: non un granché, ma almeno ho prodotto qualcosa di leggibile... : :
Gli anglo-americanisti che mi leggono mi sapranno senz'altro correggere: non ho studiato lingue e vado molto a naso in certi casi, per cui le segnalazioni d'errore saranno senz'altro graditissime.
Il testo originale (di Mike Portnoy) si può trovare a questo indirizzo.
Manco a dirlo, c'è anche un video (tratto da Score)... la versione è molto bella e alquanto ben cantata.

Alza il coltello

Ti ho ringraziato per il tuo tempo?
O forse la tua vita resterà ancora senza ricompensa?
Hai dato tutto te stesso senza chiedere mai nulla
finché non ti ho voltato le spalle,
amico mio.

I poteri esistenti ti hanno reso un martire,
la congiura ti ha mandato al macello.
Ho provato a mantenere il controllo, ma appena l'ho mostrato
sono stato di nuovo colpito.

Un'altra volta vieni sopravanzato,
la stima è come addormentata.
Puoi anche chiederti il perché,
ma quell'espressione dei tuoi occhi
non ha superato la prova.
Amico mio, sei stato messo a riposo.

Di nuovo.

L'artista torturato porta la propria anima:
sembra che l'afflizione si sia presa il proprio dazio.
Ha vissuto una vita così severa,
e ora continua a pubblicare.
Versare il tuo coraggio su un blocco di appunti e una penna:
questa è la comunicazione con il tuo silenzioso amico.

Alzando il coltello
verso l'immagine di una vita
(Che una volta conoscevo),
giunge un tempo
per venire a un compromesso con la mia esistenza
(Solamente che non lo farò).
Non posso mentire,
non posso fare altri tentativi
(Per raggiungerti).
È semplice, non posso combattere.
Alza il coltello,
alza il coltello,
taglia da parte a parte.

Ricordo che una volta eri tu il tipo tranquillo,
contento di star seduto e osservare i movimenti della tua vita.
Con una falsa sensibilità
ti mostravi apertamente in modo che gli altri ti adorassero.

Tutti ci cascavano per la tua contrita serenità
e per il tuo parlare col cuore e l'anima in mano.
Con una sarcastica risata
hai voltato le spalle a coloro che ti adoravano.

Esaurimento egocentrico,
distorsione della presunzione,
estorsione autoimposta,
aborto autoservito.

Mi prenderò la responsabilità per ciò che dico,
poiché ho avuto cuore, volontà e coraggio di rimanere
ogni giorno.
Non me ne andrò.

Leggendo tutti i riassunti che mi hai mostrato
ho notato il modo in cui tu pensi di controllarmi.
Dubitando sul mio futuro, ancora non mi conosci,
ma sai che non ti ho mai abbandonato.

Alzando il coltello
verso l'immagine di una vita
(Che una volta conoscevo),
giunge un tempo
per venire a un compromesso con la mia esistenza
(Solamente che non lo farò).
Non posso mentire,
non posso fare altri tentativi
(Per raggiungerti).
È semplice, non posso combattere.
Alza il coltello,
alza il coltello,
taglia da parte a parte.

Alzando il coltello
verso l'immagine di una vita
(Che una volta conoscevo),
giunge un tempo
per venire a un compromesso con la mia esistenza
(Solamente che non lo farò).
Non posso mentire,
non posso fare altri tentativi
(Per raggiungerti).
È semplice, non posso combattere.
Alza il coltello,
e vivi la mia vita
senza di te.




(rende molto meglio l'originale, eh... :o )
Così, a occhio e croce, mi sembra alquanto reminescente del Ritratto di Dorian Gray. Non conosco i commenti "ufficiali" sul brano, tuttavia. Come rilettura, non è male... molto in stile DT, ovviamente! ;)
Ribadisco: comments and corrections are welcome! ;)

Tuesday, January 02, 2007

Che momenti!

Oscar Peterson ed Ella Fitzgerald eseguono insieme More than you know. Ragazzi, ho i brividi... :o
E Peterson still rocks, a quanto pare! ;)
Già che siamo in tema, anche un bellissimo tributo a Ella da parte di Natalie Cole: stupenda versione del classico dei classici Mr. Paganini. Che voce... e che tiro! ;)