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Friday, June 29, 2007

In attesa del pullman

Ecco un paio di curiose scritte reperite e fotografate da me all'autostazione di Vercelli. Due ragazze in attesa del pullman hanno lasciato un messaggio ai rispettivi ragazzi.

1) Flusso di coscienza. Classico esempio di trasferimento immediato pensiero-penna. La prima volta che vidi questa scritta, ci misi un quarto d'ora a capire cosa voleva dire... :|
(notare il pullman Autoticino sullo sfondo)
Trascrizione: "Davide e Fra X sempre... forse lo saremo stati se solo non avessi creduto ke non ti amassi ti amerò per sempre!
Spero di venir confortato da voi sul fatto che non è ESATTAMENTE comprensibile. Comunque, dopo ampia riflessione, ho capito che "saremo" è da emendare in "saremMo" e che il soggetto di "avessi creduto" è una seconda persona e non una prima come all'inizio pensavo. Inoltre, avrebbe aiutato un punto dopo "amassi". Quindi: "D. e F. per sempre... Forse lo saremmo stati, se solo TU non avessi creduto che IO non ti amassi. Ti amerò per sempre". Rimane da capire a cosa si riferisce "lo", ma credo che sottintenda "insieme", a cui si allude nei puntini probabilmente.

2) Edipica. Pochi metri più in là, altra scritta con un curioso "avvertimento" al destinatario:
Trascrizione: "Alessio 6 sl mio... al max di tua madre! By Topa...". Non credo si necessitino troppi commenti, se non sul fatto che l'interessata, più o meno consciamente, accetti la sussistenza del complesso di Edipo nel suo moroso anche se egli è (presumibilmente! :D ) adolescente. Oppure la tizia ha avuto modo di orecchiare le teorie del dr. Freud e ha voluto fare una citazione dotta, avallando nel contempo la spiegazione per cui detto complesso permane sotto forma di normonevrosi anche in epoche successive della vita.
Più facile di no, comunque... :D

Tuesday, June 26, 2007

Fiori e... (con divagazione)

Io mi domando una cosa. Voglio dire... sarà pure un caso, ma guardate un po' qui. Il Ministro della Pubblica Istruzione attualmente è Giuseppe Fioroni (che per quanto ne so io potrebbe anche essere il fratello illegittimo di Rocco Buttiglione, a vederlo in faccia). Ma sapete come si chiama il direttore generale? GIUSEPPE FIORI!
Non dico palle, guardate qui (tratto dal sito del Ministero):
Curioso... Ma non è che per caso è come la storia di Roberto Calvi, che espatriò in Inghilterra con un passaporto falso intestato a Roberto Calvini? La scarsa fantasia dei poco raccomandabili soggetti a cui si affidò non gli fu certo di grande aiuto, quando penzolò sotto il londinese Blackfriars Bridge e si portò via un po' di segreti che forse solo mons. Marcinkus, recentemente passato a miglior vita anche lui ma in maniera molto meno cruenta, avrebbe potuto rivelare.
Domando scusa... forse ho farneticato in siffatta maniera a causa della recente visione (ieri) del film I banchieri di Dio - Il caso Calvi. E vabbeh... :o :o :o

Friday, June 22, 2007

No U turn



"Uomini di una certa età che la sera vanno in cerca di affetti nei parchi. Soffrono ansie e paure per false morali e ai loro figli le insegnano uguali. Egregio signor ministro, sei sicuro che i tuoi problemi sono uguali ai miei? Io so che la vita come nasce muore. A che ti serve l'abuso del potere?"


(il messaggio rovesciato di No U turn, da Clic)

Thursday, June 21, 2007

Verso una normalizzazione della grafia

Quanto spesso capita di trovarsi sotto mano dei testi anche scritti bene dal punto di vista della correttezza linguistica, ma completamente trascurati sotto il profilo grafico-tipografico? La mia opinione è che parte non trascurabile della lingua scritta stia anche nella cura della grafia. L'italiano ha, oltre a norme grammaticali e sintattiche ben conosciute (si spera!) e che qui possiamo presupporre, anche norme grafiche secondo me necessarie per la corretta stesura di un testo scritto.
C'è, ovviamente, il problema costituito dal fatto che su alcuni aspetti non tutti la pensano allo stesso modo; ma sulle linee guida principali credo di poter asserire che c'è accordo. Pertanto, occorrerebbe portarle a conoscenza di tutti coloro che adoperano carta e penna, macchina da scrivere o computer, di modo che almeno la parte più sensibile di dette problematiche possa di gran lunga attenuarsi.
La comunicazione è anche questo: presentare un testo leggibile e consono alla grammatica, ma anche graficamente corretto. Tutto lavoro in meno per chi dovrà leggere ed eventualmente correggere, se il testo deve essere pubblicato; e grande vantaggio anche per l'estensore, che avrà interiorizzato una miglior tipografia che, anche esteticamente, migliorerà di molto la sua produzione.
Dove reperire siffatte norme condivise? Fortunatamente, qualcuno ha già fatto il lavoro. Questo documento, predisposto (in maniera tipograficamente assai valida!) dall'editore Olschki, elenca una serie di suggerimenti e convenzioni tipografiche. Le trovo in massima parte molto condivisibili. Ve ne elenco qualcuna degna di particolare attenzione, perché spesso noto errori proprio a loro proposito.

1) Spaziature. Importantissimo: tra un segno d'interpunzione e la parola che lo precede non si pone nessuno spazio. Dopo il segno invece uno spazio, tranne che nei seguenti casi: virgola o punto che separa le cifre decimali o delle migliaia. Io avrei dei dubbi sul caso citato da Olschki riguardante le doppie iniziali di nome proprio: preferirei sempre scrivere "G. B. Vico" anziché "G.B. Vico". Sulle abbreviazioni (N.B. oppure N. B.) proprio non saprei esprimermi.
Altra notazione importante: prima della parentesi/virgoletta aperta uno spazio dalla parola che precede, dopo no; dopo la parentesi/virgoletta chiusa uno spazio dalla parola che segue, prima no. In parole povere: testo1 "testo2" testo2. Va da sé che laddove dopo la virgoletta/parentesi di chiusura ci va un segno d'interpunzione, nessuno spazio tra di essa e il punto, virgola, due punti eccetera.

2) Uso delle virgolette. Si distingue in tipografia italiana tra caporali (« » e si usano per le citazioni dirette nel testo o per le citazioni di RIVISTE in nota), apici (generalmente per evidenziare singole parole nel testo), apici doppi (come secondo ordine di virgolette all'interno dei caporali o nei casi di utilizzo non specifico delle virgolette stesse).

3) Maiuscole. Oltre, ovviamente, ai nomi propri, vanno in maiuscolo le iniziali di associazioni e partiti (Rifondazione Comunista, Alleanza Nazionale...) i nomi propri dei reparti militari, degli ordini nobiliari e simili (la brigata Folgore...), i nomi delle istituzioni e dei loro organi (Comune, Provincia, Consiglio dei Ministri, Senato...) ma non gli eventuali aggettivi (es.: Consiglio comunale), e si tenga presente inoltre che la maiuscola può essere evitata allorché il nome dell'organo è seguito dal nome proprio del titolare (es.: sindaco Rutelli). Devo però segnalare che sull'argomento maiuscole/minuscole c'è molta disparità di vedute. Olschki permette per esempio che si scriva "presidente del senato", ma almeno la S maiuscola a mio avviso ci va.

4) Accentazione. Avevo fatto tempo fa un post dedicato alla corretta accentazione italiana. Leggete quello e anche il paragrafo relativo agli accenti dal documento che vi ho passato: ci sono molti esempi pratici.

5) Cifre. Qui mi sembra che si possa essere d'accordo con il testo che ho linkato. Numeri in cifre quando sono dati precisi, in lettere quando indicano cifre approssimate; punto per le migliaia, virgola per i decimali; numero di anno senza nessun punto, mese con la minuscola.

6) Tagli di citazioni. Sarei abbastanza tranquillo nell'indicarvi come da tutti accettato l'uso di [...] (parentesi quadre e puntini di sospensione) per indicare che una citazione non è intera ma è stato operato un taglio. Naturalmente, il taglio non deve inficiare il senso originario della frase... ;)

7) Abbreviazioni. La lista indicata nel documento è abbastanza esaustiva delle più comuni. Ricordo solamente: app. = appendice; art. (artt.) = articolo (-i); cfr. = confronta; cit. (citt.) = citato (-i); cod. = codice; col. = colonna; n. (nn.) = numero (-i); op. = opera; sez. = sezione; sec. = secolo; sg. (sgg.) = seguente (-i); tab. = tabella; tav. = tavola; trad. = traduzione; vol. (voll.) = volume (-i), fig. (figg.) = figura (-e).
PARTICOLARE ATTENZIONE ai seguenti, perché spesso si sbagliano! a) La pagina si indica con p. (plurale pp.), non con cose tipo pag., pagg. o altro! b) dal latino vengono abbreviazioni utilissime per la chiarezza delle note, come ibid. (o, per esteso, ibidem), ivi e passim, che vanno scritte in corsivo, mentre "op. cit." (opera citata) la scriverei in caratteri dritti perché proveniente dall'italiano; c) le unità di misura NON SONO PUNTATE (quindi: cm, km, m, kg, dl...); d) "nota" va scritto sempre per esteso, non si può abbreviare.

In coda al documento, leggete anche i segni convenzionali per la correzione delle bozze: tornano utili molto più spesso di quanto non si possa immaginare! ;)

Urge antidoping?

Da questa notizia Ansa apprendo pochi minuti fa che c'è una bozza d'intesa sulla possibilità (o l'obbligo?) di effettuare test sul consumo di droga da parte dei lavoratori di settori "sensibili".
Però! Lodevole iniziativa... :@ Niente in contrario, a patto che si estenda anche ad altri lavoratori, per i quali però la definizione è talora un po' troppo generosa: io direi ad esempio i parlamentari e i membri dell'esecutivo. Non è forse il comunicato stesso a concernere (riporto testualmente) "i lavoratori che svolgono mansioni particolarmente rischiose per la sicurezza propria e di altri"? A mio modesto avviso, se non son compresi loro... :\

Saturday, June 16, 2007

To ONE in PARADISE

Certe volte Google è davvero strano... e fa anche un po' venire il nervoso, perché certe sistemazioni delle sue entry in cima alla lista dei risultati non possono essere delle sviste per il motore di ricerca più raffinato al mondo. E difatti si insinua il dubbio che c'entri la pubblicità. Come nel caso presente.
Volevo rileggere la celebre (e bellissima) lirica To one in Paradise (E. A. Poe) e, non volendo tirar giù il libro - sono pigro... :D - digito il titolo esatto e premo Invio.
Dal risultato n. 2 in giù ci siamo, è il testo che mi occorreva. Il risultato 1 invece è quello di un'organizzazione che si chiama PARADISE ONE! Ora: è pur vero che non ho virgolettato... ma di solito anche senza virgolette ci si aspetta - e così è - che venga cercata prima di ogni altra cosa la stringa esatta. Comunque ho provato e solo coi doppi apici la ricerca è corretta.
Ah, non ho scritto che cos'è questa Paradise One. C'entra con Poe come i cavoli a merenda, come si usava dire una volta... Riporto la entry googleiana:

Paradise One Condos - GLBT & S Community in Easthampton, MA - Paradise One is a new gay, lesbian, bisexual, transgender and straight-friendly condominium community located in Easthampton, Massachusetts.

Boh.

[Dimenticavo... Nota letteraria che non mi posso risparmiare: Giovanni Pascoli conosceva le poesie di Poe (se non erro in una traduzione di Baudelaire) e sembra, a sentire la critica, che proprio a To one in Paradise si voglia sottilmente ricollegare il poeta romagnolo nella sua lirica L'Assiuolo.]

Friday, June 15, 2007

Lui lo aveva capito già 10 anni fa

Non è che il sottoscritto abbia mai sofferto particolarmente il rap italiano durante il suo periodo d'oro. Per questo mi sono stupito di scoprire solo poco tempo fa un brano di ben 10 anni fa, che riletto oggi (e in particolare "oggi" inteso come "giornata odierna") suona... profetico, posso dirlo? Forse era già così all'epoca, ma oggi più che mai ho la netta sensazione che uno come Frankie Hi-Nrg abbia avuto un'intuizione fulminante nell'esporre così chiaramente la situazione di disumanizzazione dilagante che personalmente constato intorno a me. Ripeto: può anche essere che sia sempre stato così. Ma finché non ce ne si poteva rendere conto, "loro" hanno sempre avuto gioco facile. E forse, in parte, "loro" siamo noi stessi. Leggere per credere, vale più di tanti schemi per l'esame di coscienza, cagiona riflessioni profonde e sconcertanti e può pure essere che consenta al lettore attento di convincersi, finalmente se ce ne fosse bisogno, a combattere mentalmente per non farsi schiacciare dagli ingranaggi del sempiterno sistema.


Quelli che ben pensano

Sono intorno a noi, in mezzo a noi, in molti casi siamo noi a far promesse senza mantenerle mai se non per calcolo, il fine è solo l'utile, il mezzo ogni possibile, la posta in gioco è massima, l'imperativo è vincere - e non far partecipare nessun altro. Nella logica del gioco la sola regola è esser scaltro: niente scrupoli o rispetto verso i propri simili, perché gli ultimi saranno gli ultimi se i primi sono irraggiungibili.
Sono tanti, arroganti coi più deboli, zerbini coi potenti. Sono replicanti, sono tutti identici, guardali: stanno dietro a maschere e non li puoi distinguere. Come lucertole s'arrampicano, e se poi perdon la coda la ricomprano. Fanno quel che vogliono si sappia in giro fanno: spendono, spandono e sono quel che hanno.

Sono intorno a me, ma non parlano con me... Sono come me, ma si sentono meglio...

Come le supposte, abitano in blisters full-optional, con cani oltre i 120 decibels e nani manco fosse Disneyland. Vivon col timore di poter sembrare poveri; quel che hanno ostentano, tutto il resto invidiano, poi lo comprano, in costante escalation col vicino costruiscono: parton dal pratino e vanno fino in cielo, han più parabole sul tetto che S. Marco nel Vangelo.
Sono quelli che di sabato lavano automobili che alla sera sfrecciano tra l'asfalto e i pargoli, medi come i ceti cui appartengono, terra-terra come i missili cui assomigliano. Tiratissimi, s'infarinano, s'alcolizzano e poi s'impastano su un albero - boom! - Nasi bianchi come Fruit of the Loom che diventano più rossi d'un livello di Doom.

Sono intorno a me, ma non parlano con me... Sono come me, ma si sentono meglio...

Ognun per sé, Dio per sé. Mani che si stringono tra i banchi delle chiese alla domenica; mani ipocrite; mani che fan cose che non si raccontano, altrimenti le altre mani chissà cosa pensano, si scandalizzano. Mani che poi firman petizioni per lo sgombero; mani lisce come olio di ricino; mani che brandiscon manganelli, che farciscono gioielli, che si alzano alle spalle dei fratelli.
Quelli che la notte non si può girare più, quelli che vanno a mignotte mentre i figli guardan la TV, che fanno i boss, che compran Class, che son sofisticati da chiamare i NAS. Incubi di plastica che vorrebbero dar fuoco ad ogni zingara; ma l'unica che accendono è quella che da loro l'elemosina ogni sera, quando mi nascondo sulla faccia oscura della loro luna nera.

Sono intorno a me, ma non parlano con me... Sono come me, ma si sentono meglio...


Se volete, c'è su Youtube il video, che all'epoca era - leggo sui siti dedicati - molto famoso e apprezzato, contribuendo anch'esso alla diffusione del brano. Guardarlo con attenzione ai dettagli e ascoltare profondamente dà modo di vivere un'esperienza rara, a mio modesto avviso.

Wednesday, June 06, 2007

Tori Liszt

Che cos'hanno in comune Tori Amos e Franz Liszt? A parte il fatto che sicuramente la prima avrà studiato e suonato, almeno in gioventù, qualcosa del compositore ungherese... anche la postura della rossa pianista e vocalist non se l'è inventata di certo lei! Guardate un po' qui:

Adesso si spiega tutto! Si sono sprecate interpretazioni più o meno "spinte" del fatto che Tori Amos spesso si metta rivolta al pubblico e con la gamba destra aperta verso di esso, mentre il pedale è premuto col piede sinistro (per esempio, ciò vorrebbe alludere a un legame di tipo sessuale con il pianoforte). E invece potrebbe anche essere una dotta citazione: ha visto i due o tre dagherrotipi di Liszt in posizione "rilassata" (che probabilmente non di rado adottava, e non la considerava inelegante se si è fatto ritrarre anche così) e non ha fatto altro che accentuare la cosa.
Ok, scherzavo. Dato il carattere ribelle della cantautrice (sempreché non sia riduttivo definirla così...), è un po' difficile che le cose siano andate così; o, se ho colto nel segno, più facile che l'abbia fatto per sfregio... :D

Tuesday, June 05, 2007

Ma quale Walter...

Ansa accredita erroneamente il 43mo Presidente degli Stati Uniti d'America come George Walter Bush.
Wikipedia mi conferma invece, accennando nel testo al suo passato da bevitore ("il nome è un destino", nevvero?), che l'attuale inquilino della Casa Bianca è il nostro carissimo (:@) George "Johnny Walker" Bush... e scusate se mi ripeto con queste battute di bassa lega...
"Walter" tutt'al più sarà l'amico pazzo di Jeffrey Lebowski nel Grande Lebowski dei fratelli Coen. Eventualmente.

Einaudi e refusi

Ho terminato la lettura di Leviatano di Paul Auster (non c'entra quasi nulla, se non come suggestione, con Thomas Hobbes). Buon libro e scrittura interessante, ma non certo eccezionale. Molto, molto meglio La notte dell'oracolo: i 12 anni di distanza (1992-2004) hanno affinato di molto il talento del romanziere statunitense.
COMUNQUE
Il libro è édito in Italia da Einaudi, casa rinomata e blasonata, forse storicamente la più importante nel nostro paese per quanto riguarda la pubblicazione letteraria. Eppure... refusi, spazi saltati, interversioni in quota decisamente superiore a quella accettabile! :@ E mi son chiesto: ma è possibile??? L'edizione di riferimento è datata 2003, n. 1186 dei Tascabili Einaudi Letteratura. Vediamo qualche esempio:

nato?Hai (manca lo spazio; p. 206, quinta riga dal fondo)
in vita mina (i. e. "mia"; sempre p. 206, penultima riga)
Èproprio (p. 216, poco oltre metà pagina)
Iloro (p. 229, undicesima riga dal fondo)

Il libro è tutto disseminato, specialmente nella seconda parte, di cazzatine di questo tipo. Insomma: si trovano meno errori in editori molto più "di nicchia" e poi devo aprire Einaudi e trovare decine di queste cose... Si dirà: la lettura va avanti lo stesso. Ovvio: il libro l'ho finito con profitto ugualmente. Questo è vero dal punto di vista del contenuto; ma considerando l'oggetto-libro, sono delle cadute di stile abbastanza serie, secondo me. Tanto più che i mezzi informatici attualmente a disposizione di tutti dovrebbero evitare proprio sciocchezze del genere. E invece, guarda un po', sembra che i correttori di bozze einaudiani di 40 anni orsono facessero meno errori dei computer a disposizione oggi. Un po' strano, vero?
Mi esprimo quindi senz'altro a favore di un maggior controllo di qualità da parte di Einaudi sui suoi prodotti editoriali: il lettore gliene sarà grato.

Email false, phishing, truffe e porcherie

Dopo l'alert sulle false email firmate "Poste Italiane", dopo che sono venuto a conoscenza che ce n'è in giro anche qualcuna a nome della Polizia di Stato, me ne è arrivata una ancora più curiosa, firmata nientemeno che "Banca Intesa"! La riporto e la commento tra [], a futuro monito...

Gentile CLIENTE [ho un NOME e un COGNOME, s'il vous plait],

Nell'ambito di un progetto di verifica dei data [i DATA???] anagrafici forniti durante la sottoscrizione dei servizi di Banca Intesa e [niente accento...] stata riscontrata una incongruenza relativa ai dati anagrafici in oggetto da Lei forniti all momento della sottoscrizione contrattuale.

L'inserimento dei dati alterati puo costituire motivo di interruzione del servizio secondo gli art. 135 e 137/c da Lei accettati al momento della sottoscrizione, oltre a costituire reato penalmente perseguibile secondo il C.P.P ar.415 del 2001 [ah, questo è un capolavoro! Tolta l'interpunzione un po' naif, sapete di cosa parla l'art. 415 del codice di procedura penale? Di come procede il GIUDICE in caso di reato commesso da ignoto! Leggete appena di seguito di che cosa dovrebbe parlare secondo l'autore della mail... no comment. E poi: 2001??? Il c. p. p. è un D. P. R. del 1988... e suvvìa...] relativo alla legge contro il riciclaggio e la transparenza [almeno sapere come si scrivono le parole no, eh...] dei dati forniti in auto certificazione.

Per ovviare al problema e necessaria la verifica e l'aggiornamento dei dati relativi all'anagrafica dell'Intestatario dei servizi bancari.

Effetuare l'aggiornamento dei dati cliccando sul seguente collegamento sicuro:

[segue il collegamento, che ovviamente "sicuro" non è...]


--
Cordiali Saluti

[niente firma, ovviamente]

Da notare che il sottoscritto non ha mai avuto nulla a che fare con Banca Intesa.
Manica di stronzi che truffano la gente. Mi raccomando, state all'occhio. Se ne trovate altre, segnalatele.

Monday, June 04, 2007

Ricordando un piccolo "Massimo" genio

Sempre con noi... grandissimo! ;)

http://www.youtube.com/watch?v=UuupHieGEQg

Guardatevi TUTTI i suoi film, se ancora non l'avete fatto. :)